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E' ancora scontro tra animalisti e Campidoglio: "Nuovo regolamento è una vergogna"

Approvato dall'assessore all'ambiente Estella Marino, il testo non piace agli animalisti di LAV, ENPA, OIPA, ANIMALISTI ITALIANI, AVCPP e AVA. "Cancellata esperienza pluriennale dei canili comunali"

Sul fronte animali continua il braccio di ferro. L'Assessore all'Ambiente, Estella Marino, si dice "molto soddisfatta" del nuovo regolamento firmato al tavolo di lavoro con un gruppo di associazioni. Il testo ora è pronto per arrivare in aula Giulio Cesare, ma c'è minaccia di dare battaglia se al suo interno non verranno apportate alcune, significative, modifiche. 

"Il lavoro che abbiamo fatto fino a oggi ci ha portato alla definizione di un testo condiviso di aggiornamento del Regolamento per la tutela e il benessere degli animali" ha dichiarato l’assessore Marino, dopo l’incontro conclusivo con gli animalisti di ACS, Animali Welfare Onlus, Animalinsieme, ANTA, ARCA, Associazione Colonia felina Torre Argentina, Associazione Onlus L’Impronta, ASTA, AZALEA, EARTH, LIPU, Noi&Loro Onlus. 

"Sono stati mesi molto proficui di confronto e di dialogo continuo - spiega l’assessore - in cui il Tavolo di lavoro ha proceduto in modo molto dettagliato, con modifiche sostanziali e puntuali per ogni articolo del Regolamento del 2005. 

Non solo – aggiunge Estella Marino – abbiamo recepito, con queste modifiche, le normative comunitarie e regionali e le indicazioni legislative intervenute dal 2005, come la normativa ci chiedeva. Oggi possiamo dire che per la tutela e il benessere degli animali è stata scritta una pagina importante e Roma è tra le prime città italiane a promuovere il rispetto e il diritto alla presenza nel proprio territorio degli animali come esseri senzienti, come previsto dal Trattato di Lisbona. 

Il testo di oggi è il punto di partenza della delibera che porterò in Giunta per arrivare alla versione definitiva del Regolamento dopo la necessaria discussione in Assemblea capitolina. Tra le modifiche previste – conclude l’assessore - la garanzia per le associazioni di entrare nelle strutture pubbliche e private convenzionate e di facilitare l’adozione gli animali".

LA POLEMICA - Puntuali le critiche e gli appunti delle associazioni nazionali LAV, ENPA, OIPA, ANIMALISTI ITALIANI con AVCPP e AVA. "Le modifiche introdotte dall’assessore Marino cancellano alcuni significativi divieti che fortunatamente ancora oggi proteggono gli animali di Roma". Ovvero? 

"Fra i tanti citiamo: l’abolizione del divieto estivo di esercitare l’attività di botticelle nelle ore più calde con uno squallido mercanteggiare sulla pelle dei cavalli che ha ridotto lo stop in termini di giorni e di fascia oraria (si passa dal divieto di esercizio dalle ore 13:00 alle ore 17:00 dal 1 giugno al 15 settembre, ad un divieto limitato dalle ore 13 alle ore 16 dal 1 luglio al 31 agosto);  il divieto di spettacoli in strada e feste con animali è significativamente “mascherato”; si prevede l’esclusione degli animali selvatici come oggetto di tutela del Regolamento. Vengono poi istituite una vuota Commissione Consultiva delle associazioni animaliste nonché la figura del “Garante del benessere e della tutela degli animali” scopiazzata -  e male - da quelle presenti a Milano e Napoli non avendo alcun potere effettivo d’intervento".

E ancora: "A fronte di questi peggioramenti, non è previsto alcun miglioramento per la tutela degli animali: viene limitata l’autonomia delle Guardie Zoofile, sottoposte al coordinamento della Polizia Locale contro ogni normativa; si dimostra di non conoscere il Decreto Legislativo  4 marzo 2014, n. 26 che vieta su tutto il territorio italiano allevamenti per animali per fini sperimentali ; addirittura vengono cancellati venti anni di esperienza dei canili comunali romani". 

Da qui l'appello a "una corretta analisi da parte della Giunta". "Abbiamo provato in tutti questi mesi a spiegare, sia per le vie brevi che per le vie formali, partecipando a tutti gli incontri del tavolo, a differenza di alcune associazioni che lo hanno abbandonato fin dalla prima riunione per protesta. E’ servito a poco. A questo punto non ci resta che confidare in una corretta analisi da parte della Giunta. Altrimenti passeremo a discutere nei municipi e in Assemblea Capitolina. Abbiamo una pietra di paragone ineludibile: nel 2005 il Regolamento vigente, secondo in Italia solo a quello di Firenze approvato nel 1999, venne approvato all’unanimità del Consiglio Comunale. Vedremo".

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