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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Vigili: rush finale per il nuovo comandante, ma è già battaglia per i turni in quinta

Ieri è scaduto il mandato della Scafati che però resterà in carica fino alla nuova nomina. Intanto però è già polemica per l'ipotesi dei turni in quinta paventata dalla Matarazzo

E' scaduto ieri il mandato provvisorio di Donatella Scafati, comandate pro tempore dopo le dimissioni di Carlo Buttarelli. Il compito di traghettatrice però proseguirà fino a quando non sarà nominato il nuovo comandante. Questione di giorni, forse di ore. Già perché la 'selezione' voluta dal sindaco Marino è al rush finale e il dado sta per essere tratto. Sui giornali si susseguono i nomi dei papabili. Intanto però Rossella Matarazzo, ormai vice capo gabinetto del sindaco Marino, è al lavoro per una revisione del corpo. E l'ipotesi circolata dell'introduzione del cosiddetto turno in quinta ha già messo sul piede di guerra i sindacati e tutti i vigili urbani.

IL NUOVO COMANDANTE - La Matarazzo per settimane è stata tra i papabili a succedere a Buttarelli. La sua nomina nella segreteria del sindaco, ben vista dal Movimento Cinque Stelle, può esser letta con la volontà da parte del Campidoglio di avere sotto controllo le questioni legate alla sicurezza. In questo senso l'identikit del nuovo comandante non può non andare incontro a tale esigenza. Ecco perché appaiono due le strade realmente percorribili. La prima è quella di un comandante interno 'debole' che sia accondiscendente con le volontà del sindaco e quindi della Matarazzo stessa. La seconda è quella di un esterno, con la stessa impronta dell'ex dirigente del commissariato Esquilino e che con quest'ultima lavori fianco a fianco. La terza strada è quella del dialogo con i sindacati. Una sorta di scambio quindi: un capo ben voluto dai vigili stessi in cambio di una possibile linea più morbida per i nuovi provvedimenti.

I NOMI E GLI SCENARI - In corsa tra gli esterni sembra essere rimasto solo Gaetano Noè, comandante dei vigili di Albenga. Tra gli interni reggono le canditature di Diego Porta e Antonio Di Maggio. Carlo Lasperanza (magistrato) e un comandante dei carabinieri operante su Roma completano infine la rosa. Noè rappresenterebbe il comandante 'debole'. Appare infatti ai più evidente come un esterno alla città per capire le dinamiche di un corpo possa aver bisogno di mesi. Tempo nel quale la sua autonomia (dalla politica) e autorevolezza verrebbero inevitabilmente ad essere minati. Porta e Di Maggio invece sono due nomi ben visti dai sindacati, che potrebbero (il condizionale è d'obbligo) così ammorbidirsi sulle idee già paventate dalla Matarazzo.  Lasperanza e l'ufficiale dei carabinieri operante su Roma invece rappresentano due profili che andrebbero a costituire una regia forte per provare a rivoluzionare il corpo.

IL TURNO IN QUINTA - Il primo passo sembra essere proprio il turno in quinta. Si tratta in sostanza di far ruotare i vigili su quattro turni a scalare di 6 ore ogni giorno, con un quinto giorno di riposo. L'idea è di omogeneizzare i turni, con mille agenti presenti anche di notte. La situazione attuale prevede invece l'impiego del grosso degli agenti nei due turni centrali (dalle 7 alle 14 e dalle 14 alle 21), coprendo le notti con un numero minore di agenti. Il tutto dal lunedì e venerdì, con una minor presenza anche durante il week end.

Alessandro Marchetti, presidente dell'associazione Anaspol (associazione nazionale  agenti e sottufficiali delle polizie locali), spiega: "La turnazione attuale è calibrata su quelle che sono le esigenze della città. Nelle due fasce attualmente più presidiate Roma ha una maggiore necessità di vigili per regolare il traffico, per rilevare incidenti e per fornire sicurezza alla città. Con i turni in quinta avremmo meno vigili durante il giorno per averne di più la notte. Il servizio ai cittadini in sostanza andrebbe a peggiorare". Marchetti sottolinea come dei turni in quinta sia difficile parlare con questa disponibilità di agenti. "Abbiamo appena 6000 agenti e con questi numeri ci ritroveremmo con i servizi di viabilità senza copertura. La mattina infatti, per i flussi del traffico romano, sarebbero appena 1000/1500 i vigili in città, contro gli attuali 2500". Una revisione della turnazione che non ha ragione di esistere neanche per motivi economici. "Se l'idea è di rendere ordinario quello che oggi viene pagato come straordinario, posso dire che si tratta di conti sbagliati. I turni in quinta infatti comporterebbero dai 200 ai 300 euro in più in busta paga per ogni vigile. Questo perché andrebbero pagati straordinari per fasce orarie oggi presidiatissime e perché sarebbero da pagare molte più domeniche e molti più turni di notte. La cosa è oggettivamente impraticabile e lo dico, per assurdo, contro l'interesse dei singoli agenti".

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