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Torrenova, tra il Gra e via Laerte atterrerà un nuovo quartiere

Si tratta delle edificazioni previste dal Programma di recupero urbano di Tor Bella Monaca che attende solo l'approvazione dell'Aula. Un nuovo quartiere con 26 palazzine alte 6-7 piani dove andranno ad abitare fino a 4 mila nuovi residenti

Un nuovo quartiere che attirerà fino a 4 mila abitanti, con 26 palazzine da 6-7 piani per un totale di 270 mila metri cubi, sorgerà a Torrenova su un'area di 65 ettari a ridosso di Torre Angela, tra il Grande raccordo anulare, la via Casilina e via Laerte. Si chiama 'Torrenova città parco' ed è parte del Programma di recupero urbano di Tor Bella Monaca (anche se non insiste sul quartiere periferico delle 'Torri') approvato dalla giunta capitolina il 28 luglio scorso (proposta di delibera 127 del 28 luglio 2014) e che, dopo l'approvazione da parte della Commissione urbanistica capitolina, attende solo di sbarcare in Aula Giulio Cesare.

"Sono previsti interventi a carico di un privato per 65 milioni” ha spiegato l'assessore alla Trasformazione Urbana Giovanni Caudo in seguito all'approvazione in giunta. Un Pru infatti coordina interventi pubblici e privati con l'obiettivo di generare risorse dagli interventi privati per riqualificare i quartieri che ne hanno bisogno. “In totale 270 mila metri cubi per 2500 abitanti. Abbiamo sbloccato una vicenda ferma al 2005” ha aggiunto l'assessore. 

Un piano risalente al 2005 ma che nel corso degli anni è stato integrato con da una variante introdotta durante l'amministrazione di Gianni Alemanno e inserita nella delibera licenziata il 28 luglio 2014. Si tratta di un cambio di destinazione d'uso da commerciale a residenziale e di un intervento di densificazione, ovvero un aumento delle cubature edificabili sulla medesima superficie costruita. 

La possibilità è stata data al 'soggetto attuatore' da un invito pubblico di Roma Capitale “per la realizzazione di alloggi in housing sociale mediante cambi di destinazione d'uso di zone urbanistiche non residenziali” si legge nel testo della delibera. Niente case 'a prezzi ribassati' però. Un articolo del 'Piano' prevede che questo cambio di destinazone d'uso possa essere applicato anche nei Pru “senza l'obbligo di reperire la quota di housing sociale ma con la finalità di destinare il contributo straordinario generato dalla proposta esclusivamente al finanziamento delle opere pubbliche del Pru”. E così vale anche per la densificazione. 

In parole povere, più case in cambio di oneri straordinari, pari a circa 30 milioni di euro in più, che valgono come moneta sonante per le casse comunali da investire per i servizi del Pru.  Le cubature inoltre, nella variante, sono state 'spostate' verso la metro C “per favorire il trasporto pubblico e il presidio della fermata e del parcheggio” si legge nelle tavole schematiche diffuse in occasione delle riunioni del processo partecipativo. Con la conseguenza ulteriore che le abitazioni vicino a un'infrastruttura pesante come la metro C potranno avere un valore maggiore sul mercato.

È il prezzo da pagare per ottenere una serie di interventi pensati per migliorare i servizi e la vita del quartiere. Tra questi un nuovo svincolo sul Gra tra la Casilina e la Prenestina, nuovi collegamenti stradali interni al quartiere, il rifacimento di piazza Merope, una sistemazione per i giardini e le piste ciclo-pedonali; un nuovo parcheggio alla fermata della metro C. Un nuovo centro culturale a Torre Angela e l’esproprio del parco con la sistemazione del primo lotto. 

Ma non tutti credono che gli interventi messi in campo miglioreranno la vita del quartiere. Ad aver votato contro sia in municipio sia in commissione capitolina il Movimento cinque stelle. Commenta il consigliere municipale Fabio Tranchina: “L'intervento edilizio va a instaurarsi in un'area verde tra due zone altamente popolose. Si tratta di palazzine di 7 piani che porteranno almeno 4 mila persone. Il tutto per ottenere in cambio un centro polifunzionale, una piazza e un ulteriore svincolo sul grande raccordo anulare che non farà altro che peggiorare una viabilità già abbastanza problematica”. 

Critico verso l'operazione urbanistica anche Francesco Montillo, urbanista che da anni si interessa dello sviluppo dei quartieri della zona. “Con l'obiettivo di aumentare alloggi in housing sociale ancora una volta si creano le condizioni per favorire i privati” commenta. “Inoltre è significativo che si utilizzi il nome di Tor Bella Monaca, quartiere assunto spesso a 'simbolo' di periferia degradata, per portare avanti un intervento di recupero urbano che in realtà è localizzato in un'altra zona”. Montillo ha da ridire anche in merito alla definizione di 'recupero urbano': “Basta vedere quante nuove palazzine verranno costruite per capire che si tratta di un vero e proprio nuovo quartiere. Anche la realizzazione della rampa di raccordo al Gra sarà funzionale alle nuove edificazioni ma non ai quartieri esistenti e che invece sono carenti di ben altre tipologie di servizi”.

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