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Casa popolare, oltre 10 mila famiglie in attesa: "Ora il Comune acquisti gli alloggi"

Unione Inquilini ha presentato questa mattina i dati forniti dal Comune dopo un accesso agli atti. "C'è stato qualche passo avanti ma anche la nuova Giunta, come le precedenti, continua a inseguire l'emergenza"

Oltre 10.500 persone in attesa di una casa popolare. 1400 dentro ai residence, strutture di assistenza alloggiativa temporanea in via di chiusura. Quasi 9 mila nuove richieste di sfratto solo nel 2016 a cui vanno ad aggiungersi quelli del 2015 e del 2014. 3215 quelli effettivamente eseguiti nel 2016, 12 al giorno. E circa 1000 occupazioni storiche a cui si aggiungono le nuove, circa 800, e quelle non censite in edifici dismessi, altre mille. Il tutto a fronte di "circa 500 case popolari assegnate all'anno". Numero, quest'ultimo, "che segna un cambio di passo rispetto alle 30-40assegnazioni che avvenivano prima del 2015" ma che per Unione Inquilini, che questa mattina ha presentato nel corso di una conferenza stampa i dati ottenuti da una richiesta di accesso agli atti presso il dipartimento Politiche abitative del Campidoglio aggiornati al luglio 2017, non basta. "Anche la nuova Giunta, come le precedenti, continua a inseguire l'emergenza e invece servono risposte" le parole di Guido Lanciano, segretario dell'Unione Inquilini di Roma. 

I numeri delle case popolari 

In base ai dati dell'ultima graduatoria, pubblicata all'inizio del mese di luglio, e diffusi questa mattina dal sindacato degli inquilini, in attesa di una casa popolare a giugno del 2017 ci sono 10.516 nuclei familiari rispetto ai 7.197 del marzo del 2015, 3319 famiglie in più. I numeri della lista Erp del 2017, si legge nel prospetto diffuso dal sindacato, sono le domande arrivate entro il 31 dicembre del 2015, mancano quindi quelle arrivate nell'ultimo anno e mezzo. Il tutto a fronte di 774 alloggi assegnati tra il 2015 e il 2016. Di queste, però, 278 sono relative alla graduatoria del bando del 2000, mentre sono 496 quelle del bando del 2012. Ci sono poi gli occupanti di alloggi erp: 2200 nel 2015, 3000 nel 2016 e 2900 (previsti) nel 2017.

I numeri dei residence a Roma

Ci sono poi le persone che ancora oggi vivono nei Centri per l'assistenza abitativa temporanea. Al giugno del 2017, secondo i dati forniti dal Comune, il numero ammonta a 1400 ospiti circa a fronte dei 1600 del dicembre del 2015. L'amministrazione prevede che nel dicembre 2017 ce ne saranno 1272 e 1022 nel 2018. A 'svuotare' queste strutture ci stanno pensando da un lato gli sgomberi (155 nel 2015, 140 nel 2016 e una previsione di 180 nel 2017). Dall'altro il cosiddetto 'buono casa' anche se su 1400 contributi "potenzialmente erogabili" solo 25 nel 2015 e 100 nel 2016 sono stati elargiti. Ci sono poi altre 635 domande di assistenza alloggiativa pervenute nel 2015, 200 nel 2016 con una previsione tra il 2017 e il 2019 di 250 all'anno. Per Fabrizio Ragucci, della segreteria romana dell'Unione Inquilini, "i numeri dei residence non tornano: a fronte di 700 persone fuori dal residence, secondo del stime del Comune solo 200 usufruiranno del buono casa" commenta. "Quest'ultimo dato è troppo modesto. Lo strumento del buono casa funziona ma il Comune non l'ha pubblicizzato abbastanza e i proprietari sono diffidenti nei confronti di un contributo che deve essere erogato da un'amministrazione pubblica". 

I numeri degli sfratti a Roma

Nel 2016 sono ben 8962 le nuove richieste di sfratto a cui vanno a sommarsi le 9975 del 2015 e le 10263 del 2014. Nel 2016 sono ben 3215 gli sfratti eseguiti, 12 al giorno. (LEGGI TUTTI I DATI)

L'analisi di Unione Inquilini

Si registra un miglioramento ma non basta. Per il Guido Lanciano dal 2015 c'è stato un "cambio di passo dal momento che ogni due o tre mesi viene pubblicata sul sito del Comune la prima posizione utile per avere l'assegnazione e chi è in graduatoria può controllare la sua posizione" ha spiegato nel corso della conferenza stampa. "Ma il dato che salta all'occhio è che poche persone hanno la possibilità di accedere a un alloggio popolare. Vengono assegnate circa 500 case popolari all'anno a fronte di 15mila domande. Un numero sicuramente positivo rispetto alle 30-40 di prima del 2015, ma è ancora assolutamente troppo poco". Da un lato la necessità di reperire nuovi alloggi. Dall'altro quella di "riprendere le case lasciate dopo i decessi o da chi ha acquistato un'altra casa. C'è ancora, inoltre, troppo mercato di chi specula sulla rivendita e sulle occupazioni abusive". 

Le proposte di Unione Inquilini

"Questa mattina, insieme ai dati, presentiamo anche delle linee guida che abbiamo sottoposto all'assessore Mazzillo" ha continuato Lanciano. In primis "crediamo sia necessario differenziare le modalità di aiuti alle famiglie, dai contributi municipali della legge 163 al buono casa, fino alla modifica della delibera regionale sulla morosità incolpevole" spiega. La stima più corposa, però, riguarda le case popolari: "Crediamo che per risolvere almeno parzialmente il disagio abitativo di questa città servano almeno 10 mila case popolari nuove, 2-3 mila nell'immediato, che vadano ad aggiungersi al ricambio degli appartamenti esistenti". Secondo Unione Inquilini, per acquistare un appartamento popolare servono circa 70 mila euro. Quindi, dai 30 milioni di euro messi sul piatto del comune dalla delibera regionale sull'emergenza abitativa (che prevede di assegnare alloggi ripartiti in parti uguali tra graduatoria erp, residence e occupazioni) si potrebbero ricavare circa 400 alloggi a fronte di "15 mila persone potenzialmente interessate. Praticamente un goccia nel mare". 

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