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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Per Diego Porta a capo dei vigili manca l'ufficialità. Dubbi su due vicecomandanti

Manca l'ufficialità per la nomina di Porta come comandante. Non mancano voci che danno un Buttarelli ancora in corsa. Di Maggio sarà vicecomandante. Dubbi sugli altri due nomi

Salvo sorprese Diego Porta dovrebbe essere il nuovo capo della Polizia Locale di Roma Capitale. Dopo l'interim scattato con l'addio di Raffaele Clemente e la proroga fino a fine ottobre, l'amministrazione pentastellata avrebbe scelto lui per guidare i vigili dell'Urbe. Al suo fianco dovrebbe esserci, come vice comandante, Antonio Di Maggio, con un punto interrogativo sugli altri due nomi, sui quali sarebbero in corso delle trattative con l'amministrazione. Ecco perché a condire il tutto ci sono i condizionali anche perché nelle ordinanze firmate ieri tra gli assenti c'erano proprio le nomine della polizia locale.

VOCI IN VIA DELLA CONSOLAZIONE - E proprio questa assenza alimenta dubbi e voci che in via della Consolazione corrono veloci, trasformandosi in verità o presunte tali. Tra queste quella che vorrebbe ancora in ballo Carlo Buttarelli che nei prossimi giorni, dopo vari rinvii burocratici, dovrebbe vedere chiusa con una piena archiviazione la vicenda giudiziaria che lo vede chiamato in ballo da un commerciante in merito ad un vicenda negli anni in cui ha guidato il II gruppo Parioli. Voci, ipotesi, supposizioni al fianco delle quali si trovano versioni e dati ufficiali.

TRE COMANDANTI DIVENTANO DIRIGENTI - Il ritardo sarebbe dovuto al riposizionamento di alcuni vertici del corpo, passati all'interno della macrostruttura. Si tratta di Renato Marra che lascia il GSSU per approdare alla direzione Turismo. Il fratello del più celebre Raffaele, braccio destro della Raggi, avrà un aumento di stipendio. Promozione anche per Stefano Andreangeli che lascia il V gruppo Casilino per approdare nella segreteria generale. Appende la divisa anche Raffaella Modafferi che lascia il ruolo di vicecomandante per approdare alla direzione servizi alla persona. 

IL SALUTO DELLA ZARINA - Proprio la Modafferi ieri via radio ha voluto salutare gli agenti, annunciando il suo nuovo incarico: "Non posso andarmene senza ringraziare tutti gli appartanenti al corpo. Tutti abbiamo fatto parte di un gruppo bello, bellissimo che si è manifestato in una maniera riconosciuta da tutti durante questo Giubileo. Spero di lasciare a tutti voi un ricordo di me a voi tutti, sia esso positivo o negativo, grazie di nuovo a tutti". Il suo posto alla pianificazione dei servizi operativi dovrebbe essere preso da Antonio Di Maggio che lascerà, dopo cinque anni, lo SPE. 

I VICECOMANDANTI - Tante le caselle vuote ancora da colmare e i dubbi su alcune di esse sarebbero alla base dei ritardi nella firma dell'ordinanza. In particolare c'è incertezza sugli altri due vicecomandanti. I nomi in ballo sono quelli di Mario De Sclavis, Roberto Stefano, Maurizio Maggi e Stefano Ancillotti. Su quest'ultimo indiscrezioni raccontano di un braccio di ferro in atto tra Porta, che non lo vorrebbe al suo fianco, e l'amministrazione. 

VIGILI A CINQUE STELLE - L'impianto dei vigili a Cinque Stelle però dovrebbe essere comunque deciso. Si utilizzerà in questo frangente l'interim per anticipare i futuri accorpamenti per i quali è partito l'iter nelle scorse settimane. GSSU e SPE si fonderanno e a guidare questo gruppo speciale sarà un vice comandante (in lizza Maurizio Maggi e Mario De Sclavis). Si tratterà di un super gruppo operativo, "braccio armato" dell'amministrazione contro abusivismo commerciale e gli sgomberi di affittopoli. 

GRUPPI LOCALI - Tante le incognite nei gruppi locali, dove il futuro comandante - a lui spettano le nomine dei gruppi -  dovrà effettuare consultazioni con i presidenti dei municipi. La certezza è che, in prospettiva futura, verranno accorpati i gruppi dei municipi accorpati ormai tre anni fa. Quindi si punterebbe, in questa fase transitoria, ad avere un comandante unico (con l'interim su uno dei due) per il I Prati e I Trevi, II Sapienza e II Parioli, V Prenestina e V Casilino, VII Appio e VII Tuscolano. Un progetto che permetterà di passare da 19 a 15 gruppi, allineandoli con i municipi. 

LA POLEMICA DEL PD - Ieri, sugli spostamenti dei 3 dirigenti della polizia locale tra i dirigenti, qualche polemica è stata sollevata dal gruppo Pd in Campidoglio.  "La scelta di assegnare tre comandanti dei gruppi della Polizia municipale ai dipartimenti e al Segretariato generale è quantomeno singolare", spiega il gruppo capitolino in una nota. "Si sguarnisce il Corpo dei Vigili urbani già in affanno con l'organico e si assegna la guida di importanti direzioni dei servizi sociali e del turismo a dirigenti le cui professionalità hanno competenze di tutt'altra natura. La rotazione annunciata dalla Raggi e appena abbozzata, già inizia a produrre i primi guai".

Stefano Giannini, segretario del sindacato Sulpl Roma replica: "Roma ha bisogno di agenti in strada e non di dirigenti in poltrona. Forse il PD si scorda di avere lasciato una Polizia Locale con meno di 6000 agenti quando ne sarebbero stati previsti 9300 dalla legge regionale".

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