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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Nomine procure, ricorso al Tar su nomina di Prestipino come Procuratore di Roma

Il procuratore generale di Firenze, Marcello Viola e il procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo hanno formalmente presentato ricorso al Tar del Lazio

Il procuratore capo Giuseppe Creazzo ed il procuratore generale Marcello Viola, entrambi di Firenze, hanno presentato ricorso al Tar del Lazio contro la nomina di Michele Prestipino Giarritta in merito alla carica di procuratore di Roma.

Viola, finito suo malgrado al centro delle intercettazioni e delle trame del caso Palamara, invoca l'illegittimità del provvedimento con cui il 4 marzo scorso il Csm aveva nominato Prestipino, dopo che in un primo momento, la commissione incarichi direttivi dello stesso organo di autogoverno dei giudici aveva indicato Viola.

Secondo quanto emerso il ricorso basato da Creazzo, procuratore capo a Palmi dal 2009 e a Firenze dal 2014, invece sarebbe basato sui più titoli rispetto al nuovo procuratore capo di piazzale Clodio Prestipino.

La ricostruzione della nomina di Prestipino

Dopo il bando del 2018 per il conferimento dell'incarico di procuratore di Roma la quinta commissione del Csm, nel maggio del 2019, avanzò al plenum una proposta di delibera assunta a maggioranza (con quattro voti favorevoli) a favore di Viola, una (con un voto favorevole) per Francesco Lo Voi, attuale procuratore di Palermo, e una con un voto favorevole per Giuseppe Creazzo, che guida la procura di Firenze.

In un secondo momento, dopo l'apertura dell'indagine da parte della procura di Perugia sull'ex presidente dell'Anm Luca Palamara e su alcuni componenti del Csm, il Consiglio superiore della magistratura acquisì copia di alcune trascrizioni disponendo la revoca delle tre proposte formulate originariamente.

In una nuova seduta del gennaio 2020 la quinta commissione del Csm formulo' tre nuove proposte per il conferimento dell'incarico di procuratore di Roma: i destinatari erano, questa volta, Lo Voi, Creazzo e Prestipino Giarritta, all'epoca procuratore aggiunto nella Capitale. A marzo il Plenum, dopo un doppio ballottaggio, si espresse a favore di Michele Prestipino Giarritta. Viola, i cui interessi sono difesi anche dall'avvocato Giuseppe Impiduglia, ha così impugnato innanzi al Tar la nomina di Prestipino.

Il perché del ricorso secondo i legali di Marcello Viola

I legali sostengono che il Csm "da un lato ha ammesso come fosse acclarato il 'mancato coinvolgimento' di Viola rispetto al procedimento di Perugia e che lo stesso fosse 'parte offesa rispetto alle macchinazioni o aspirazioni di altri', ma dall'altro lato ha illegittimamente revocato l'originaria proposta a favore di quest'ultimo e, senza esternare alcuna motivazione idonea a giustificare tale cambio di indirizzo, non ha formulato nei suoi confronti alcuna nuova proposta". Con il ricorso si sostiene che il Csm avrebbe "valorizzato in modo decisivo il radicamento territoriale di Prestipino Giarritta e la conoscenza da parte di quest'ultimo del contesto di riferimento della Procura di Roma, senza condurre correttamente il giudizio comparativo e omettendo di valutare i numerosi titoli e le importanti esperienze vantate da Viola".

Il ricorso, inoltre, citando specifici precedenti giurisprudenziali del Tar e del Consiglio di Stato, sostiene che il Csm avrebbe sbagliato nel ritenere prevalente il profilo di Prestipino Giarritta e che quest'ultimo aveva svolto "solo funzioni semidirettive", come quella di procuratore aggiunto presso le Procure di Reggio Calabria e di Roma, "a fronte delle funzioni direttive svolte da Viola", che è stato procuratore della Repubblica a Trapani ed è attualmente 'rocuratore Generale presso la Corte d'Appello di Firenze.

Si è, infine, sostenuto che il Csm avrebbe "errato" nel ritenere "prevalente" l'esperienza di Prestipino Giarritta in materia di criminalità organizzata, "senza tenere adeguatamente conto delle esperienze di Viola quale procuratore della Repubblica di Trapani, quale componente della Direzione distrettuale antimafia di Palermo e quale gip presso il tribunale di Palermo". Nei prossimi mesi si terrà innanzi al Tar del Lazio l'udienza di discussione del ricorso.

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