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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Caso Andrini, il Pd scende in piazza: “Revocare l'ex naziskin”

Ieri un sit in davanti alla sede centrale dell'Ama. Il consigliere Pd Athos De Luca: “Quella di Andrini è una nomina che offende i dipendenti di una delle più importanti aziende del Comune di Roma”

Dalla polemica verbale alla protesta in piazza, dalle interrogazioni scritte ai ricorsi. La nomina di Stefano Andrini continua a far discutere. Dopo la bocciatura giunta anche dagli ambienti governativi del Pdl, il sindaco Alemanno appare sempre più isolato sulla vicenda tanto che non commenta più le polemiche, ma promette di parlare solo in sede ufficiale, ovvero in consiglio comunale per rispondere all'interrogazione presenta da alcuni consiglieri.

Ieri intanto la protesta del Partito Democratico si è spostata in piazza, con un sit in organizzato davanti alla sede dell'Ama, per chiedere “la revoca dell'ex naziskin”. Erano presenti, con tanto di megafono e manifesti, i consiglieri Athos De Luca e Massimiliano Valeriani e il consigliere regionale Enzo Foschi. Sui manifesti c'era scritto: “Alemanno paga una cambiale all'estrema destra?”, “Estrema destra ufficio di collocamento in Campidoglio”, “Subito la revoca di Andrini da amministratore delegato di Ama servizi”.

  Nessuno crede alla favola di Alemanno che tenta di scaricare sull'Ad Panzironi tutte le responsabilità  
Durissimo il commenti di Athos De Luca, consigliere Pd in Campidoglio: "Quella di Andrini è una nomina che offende i dipendenti di una delle più importanti aziende del Comune di Roma e i valori democratici e antifascisti della nostra città, medaglia d'oro alla resistenza".

Valeriani punta il dito contro Alemanno e si chiede: “Perché continua a circondarsi di questi personaggi in ruoli importanti dando uno schiaffo all'istituzione che egli stesso rappresenta?”

Per il consigliere regionale Foschi “nessuno crede alla favola di Alemanno che preso in fallo nell'ennesima nomina di personaggi di estrema destra in Campidoglio, tenta di scaricare sull'Ad Panzironi tutte le responsabilità. Tutti sappiamo che le nomine hanno il benestare politico e preventivo del sindaco”.

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