rotate-mobile
Politica

Nidi, on line le graduatorie: "Strutture comunali lontane o inadeguate. Famiglie nel caos rinunciano al posto"

La denuncia del consigliere regionale Enrico Cavallari. Dal comitato Onda Gialla dei nidi convenzionati: "Riceviamo chiamate ogni giorno da famiglie che vorrebbero spostarsi da noi"

Famiglie che si lamentano perché l'asilo dei figli è troppo lontano da casa, da lavoro, dall'abitazione dei nonni, o magari in strutture che non garantiscono ambienti salubri e sicuri. A poche ore dall'uscita delle graduatorie degli asili nido per l'anno 2019/2020, c'è già chi denuncia il caos. "Ricevo lamentele da molte famiglie romane alle quali sono stati assegnati posti in strutture inadeguate" spiega il consigliere regionale del Lazio Enrico Cavallari (Udc), riaprendo una delle tematiche più scottanti quando si parla di nidi: l'obbligatorietà di scelta, imposta dalla maggioranza M5s, tra le strutture comunali, anziché tra quelle convenzionate. 

Spieghiamo meglio. L'amministrazione Raggi ha introdotto da due anni un nuovo sistema di scelta dell'asilo per le famiglie romane. Mamme e papà indicano sei opzioni, ma le prime tre devono necessariamente andare su una struttura a gestione diretta da parte del Comune, le seconde tre possono invece attingere dal bacino dei circa 200 asili convenzionati. La ragione? Tentare di riempire le prime, rimaste vuote con il calo delle iscrizioni registrato negli ultimi cinque anni (meno 1500 bimbi solo tra il 2015 e il 2016) ma con i costi fissi del personale comunque presenti. Il nuovo sistema però ha messo in ginocchio i convenzionati: circa 60 su 250 iniziali hanno chiuso. Imprese, spesso a trazione femminile, mandate a casa per l'ovvio calo di iscrizioni. 

Oggi però, lo stesso sistema, sembra mostrare ulteriori limiti: le famiglie costrette dalle liste d'attesa a ripiegare sul secondo o sul terzo nido scelto, si ritrovano con posti in asili che non si confanno alle esigenza pratiche di mamme e papà. E allora bussano alla porta dei convenzionati. "Stiamo ricevendo tantissime telefonate di genitori che vorrebbero spostare i figli da noi" spiega a RomaToday Valentina Delle Grotti del Consiglio dell'associazione Onda Gialla, comitato che unisce i titolari dei nidi convenzionati. "Ci sono eccellenze tra i convenzionati come tra i comunali, il punto non è quello, è che è stata tolta la libertà di scelta alle famiglie". Una battaglia che vede impegnate le associazioni da anni. 

"Quel sistema integrato, in vigore dal 2007, secondo il quale i nidi in convenzione ben monitorati, rappresentavano possibili scelte per le famiglie, è stato divelto dall’attuale governo Raggi con il deleterio tentativo di contrastare le sempre maggiori iscrizioni nei convenzionati piuttosto che nelle strutture comunali" aggiunge ancora il consigliere Cavallari. "Nessuno si è chiesto il perché. In verità, quell’esodo è stato dettato principalmente da rette troppo esose determinate dal Campidoglio. Peraltro, il Comune di Roma è sempre stato ben cosciente che i nidi a gestione diretta, oltre a costare più del doppio all’amministrazione, non rispondono a tutta una serie di norme in materia di sicurezza, rigorosamente rispettate invece dai convenzionati come, ad esempio, gli adeguamenti antincendio o il corso di disostruzione delle vie aeree per il personale".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nidi, on line le graduatorie: "Strutture comunali lontane o inadeguate. Famiglie nel caos rinunciano al posto"

RomaToday è in caricamento