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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nidi, il nuovo contratto non piace neanche ai genitori: arriva la petizione per la revoca

Il documento da sottoscrivere ha iniziato a circolare in alcune strutture della Capitale. Per i genitori il modello "abbassa in maniera considerevole la qualità dei servizi"

Non più solo educatrici e maestre. Ormai, sul nuovo contratto decentrato per il settore scolastico di Roma Capitale, è guerra aperta tra i genitori e l'amministrazione. Dopo i momenti di protesta in Campidoglio e un malcontento che è andato via via crescendo tra denunce mezzo stampa e tam tam sui social network, molti genitori hanno deciso esprimersi chiaramente contro le scelte del Comune: il nuovo modello organizzativo degli asili. È così che nelle strutture comunali interessate ha iniziato a girare un modello da compilare per chiedere la revoca del “nuovo modello organizzativo degli asili nido di Roma Capitale” in cui viene chiesto di indicare i dati personali, la struttura di riferimento e il municipio di competenza.

LA DICHIARAZIONE – Il documento è indirizzato al sindaco Ignazio Marino, all'assessore alle Politiche Educative e scolastiche di Roma Capitale, al Municipio di competenza e all'ufficio Gestione servizi all'infanzia. Per i genitori il nuovo modello organizzativo, approntato nei mesi scorsi dalla coordinatrice di giunta Alessandra Cattoi, prima del rimpasto titolare della Scuola, e approvato dalla giunta capitolina alla fine del luglio scorso, “non considera le esigenze dei singoli bambini; non tiene conto dei progetti educativi e del lavoro svolto fin'ora dalle educatrici; abbassa in maniera considerevole la qualità dei servizi rivolti all'infanzia penalizzando fortemente l'educazione e la sicurezza dei nostri figli”.

LA CONTESTAZIONE - Tra i punti contestati infatti c'è soprattutto la cancellazione del rapporto tra insegnanti e bambini, di uno a sei, che cancella così il 'fuori rapporto' aumentando il numero di bambini per ogni dipendente. Più difficili anche le sostituzioni per malattia rendendo più difficile il ricorso alle supplenti. E le denunce fanno capire che il primo mese di applicazione del nuovo contratto ha creato non pochi disagi: “Insegnanti che devono seguire tra i 15 e i 20 bambini, pannolini non cambiati, piccoli che tornano a casa senza merenda” sono le denunce più frequenti. Anche basta scorrere le bacheche dei gruppi facebook composti da genitori per capire che qualcuno è stato chiamato addirittura a 'ritirare' il proprio figlio dall'asilo prima dell'orario pattuito.

LA PETIZIONE ON-LINE – E ha già ottenuto 3.927 sostenitori anche una petizione on-line lanciata lo scorso 15 dicembre che uno dei genitori confessa “stiamo facendo girare a più non posso”. Anche questa chiede la revoca per il “nuovo modello organizzativo dell'asilo nido e della scuola dell'infanzia comunale che penalizza fortemente l'educazione e l'armonia dei nostri figli, oltre a squalificare la figura delle educatrici”.

IL TAVOLO – Per quanto riguarda il settore scolastico, tra i punti del pre-accordo tra sindacati e amministrazione capitolina, c'era anche la sospensione del nuovo modello educativo con l'apertura di un tavolo fino a maggio per trovare delle correzioni con i rappresentanti sindacali. Ma questo sembra non aver placato gli animi delle educatrici che denunciano disagi quotidiani. Intanto la trattativa sul contratto decentrato proseguirà lunedì giorno in cui il vicesindaco Luigi Nieri ha convocato le rappresentanze dei lavoratori presso il dipartimento Risorse Umane in via del Tempio di Giove in Campidoglio. “Dopo il grande lavoro fatto per raccogliere tutte le indicazioni sul nuovo contratto decentrato fatte dalle organizzazioni sindacali, abbiamo letto sui giornali che alcuni punti dell’accordo trovato nella notte fra il 14 e il 15 gennaio erano saltati, altri andavano modificati, altri eliminati” si legge in una nota. “L’amministrazione ha già chiarito che è pronta a recuperare quanto concordato, ma dobbiamo avere gli elementi per farlo. Abbiamo dunque sollecitato i sindacati, qualora lo ritenessero necessario, a consegnarci i loro rilievi formali.

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