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Un neonato con due mamme: a Roma trascritto l'atto di nascita

La trascrizione è avvenuta mercoledì 4 febbraio. Le due donne hanno avuto un figlio in Argentina, dove risulta figlio di entrambe. Ora anche per la città di Roma accade lo stesso

Un bebè con due mamme o due papà. Accade sempre più spesso in Italia anche grazie ad una legislazione all'estero che consente il riconoscimento. A livello legislativo l'Italia non prevede il riconoscimento effettivo, ma nelle singole città qualcosa si muove. E così, dopo il caso di Torino, anche Roma vede il primo riconoscimento ufficiale. La prima trascrizione di un atto di nascita di un neonato è avvenuta a Roma lo scorso 4 febbraio. Protagoniste due donne che hanno avuto un figlio in Argentina e che nel paese sudamericano risultano a tutti gli effetti entrambi madri. Da mercoledì scorso anche per la città di Roma è così. Un'accelerazione sul tema dei diritti promessa e messa in atto da Alessandra Cattoi, assessore al Patrimonio, Politiche UE, Comunicazione e Pari Opportunità che nei giorni scorsi aveva:  "L'amministrazione capitolina accoglierà favorevolmente una domanda simile a quella del caso torinese".

Soddisfazione da parte del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli: "Il sindaco Marino e l'assessora Cattoi, che avevano annunciato questo nuovo passo dell'Amministrazione capitolina proprio venerdì scorso a Muccassassina - dice il Mario Mieli - hanno avuto modo negli scorsi mesi di incontrare tante famiglie omogenitoriali romane, verificando con mano che l'unica vera assurdità è oggi l'assoluta cecità delle Istituzioni e la mancanza di tutele e certezze di diritto in cui sono costrette a muoversi le famiglie omogenitoriali".

"Con questa azione semplice e al tempo stesso  coraggiosa, che significa prendere atto di una realtà, il Comune di Roma lancia un sasso nello stagnante dibattito sui diritti, dimostrando ancora una volta che il Paese è pronto", commenta del Presidente del Circolo Mario Mieli, Andrea Maccarrone: "Il Comune di Roma fa quello che dovrebbero fare tutte le Amministrazioni attente ai diritti e alla dignità dei cittadini e dell'infanzia. Se questo atto di estrema civiltà e di sensibilità alle tematiche dei diritti civili stupisce ancora qualcuno, è solo segno del ritardo con cui le Istituzioni nazionali non hanno ancora affrontato questi temi in modo laico. I più importanti studi in merito e l'esperienza quotidiana di tantissime famiglie omogenitoriali e di chi le conosce direttamente dimostrano chiaramente come i veri problemi per i figli siano legati proprio ai mancati riconoscimenti e alla mancanza di diritti, laddove è dovere delle Istituzioni conoscere e riconoscere la realtà, dare risposte utili e non certo giudicare coi paraocchi del pregiudizio".

Soddisfazione anche da parte dei Radicali: "Trascrivere le nascite di bambini di coppie omosessuali, che hanno contratto matrimonio in altri paesi, come figli di entrambi è un atto che garantisce il principio di tutela della genitorialità contenuta nella Costituzione italiana e nelle normative europee", spiegano Riccardo Magi, consigliere comunale capitolino e presidente di Radicali Italiani. "Solo poche settimane fa - aggiunge Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione  Radicale Certi Diritti - la Corte d'Appello di Torino aveva emesso un'ordinanza in cui si chiedeva agli uffici dello stato civile della città di provvedere, nell'interesse del figlio minore di due donne divorziate, alla trascrizione dell'atto di nascita. Registro delle unioni civili e trascrizione dell'atto di nascita: in pochi giorni Roma ha messo a segno due colpi che le valgono il titolo indiscusso di capitale dei diritti".

"L'aspetto più importante di questa decisione - prosegue la nota dei Radicali - è che avviene per iniziativa dell'amministrazione comunale e non in esecuzione di un provvedimento giudiziale: a differenza del Comune di Torino che ha dato esecuzione a una sentenza che vale solo per il caso specifico, Roma Capitale ha modificato la propria prassi amministrativa garantendo d'ora in poi le trascrizioni dei certificati stranieri riportanti due genitori dello stesso sesso. È importante rilevare che, a differenza di quanto avvenuto con la trascrizione dei matrimoni fra due persone dello stesso genere nel mese di ottobre 2014, in questo caso l'atto è stato compiuto direttamente  dall'amministrazione comunale e non dal sindaco Ignazio Marino. Quello del Comune di Roma è un atto politico serio e di grande coraggio che surclassa un Parlamento fermo al 1975 in materia di Diritto di Famiglia. Adesso - concludono Magi e Guaiana - si provveda subito a livello nazionale con una buona legge che riconosca a tutte le forme familiari gli stessi diritti e doveri e una pluralità di istituti tra i quali tutti possano scegliere liberamente per organizzare la propria vita affettiva".

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