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Raggi promette di riaprire le fontanelle: un successo per le campagne "pro nasoni"

Resta da sciogliere un ultimo nodo, sottolineato anche in una petizione dei Verdi: "Gli utili di Acea vengono utilizzati per riparare le perdite idriche?"

L'emergenza idrica è terminata da molti mesi. Nonostante questo, nella Capitale migliaia di  nasoni sono ancora all'asciutto. Un paradosso che molti romani non hanno mancato di sottolineare. E che sta per essere superato. La sindaca ha infatti annunciato, entro la prima settimana di luglio, l'apertura di almeno 2150 fontanelle.

L'anno orribile dell'acqua pubblica

Il 2017 ha rappresentato un anno orribile per l'acqua pubblica. Il forum per l'acqua bene comune ha dovuto rinunciare ai locali del Rialto, dove era stato organizzato il quartier generale per il referendum per l'acqua pubblica. Il lago di Bracciano, a causa dei prelievi, ha visto abbassarsi in maniera preoccupante e quasi irreversibile, il livello idrico del proprio bacino. E come se non bastasse, ai romani sono stati chiusi gli amati nasoni. Una decisione molto contestata, nonostante le evidenti conseguenze causate dalla siccità estiva.

Mario Bross riallaccia i nasoni

Tra i primi a contestare la decisione di Acea, sono stati gli attivisti del gruppo informale "bastadistacchi". Ne è derivata una campagna che ha saputo mettere insieme la protesta virtuale, con quella reale. Non solo quindi mail bombing, ma anche azioni di disobbedienza civile. Vestiti da Mario Bross, alcuni attivisti si sono infatti impegnati a "riallacciare i nasoni" di quartieri come Garbatella, Tor Marancia e Centocelle. Lo hanno fatto ricordando alla sindaca di Roma, maggiore azionista di Acea, che "i nasoni usano l'1% di acqua, ma le perdite di Acea ne sprecano il 40%".

La petizione e le conseguenze delle perdite idriche

Anche i Verdi di Roma si sono dati da fare per liberare i nasoni della Capitale. Alla Sindaca, lo scorso 17 maggio, sono così state consegnate le firme di 4mila cittadini che hanno aderito alla campagna #Stappiamoinasoni. "Siamo contenti che la Sindaca, dopo che abbiamo depositato la petizione, ha deciso di riaprire le fontanelle – ha osservato Gugliemo Calcerano, co-poortavoce dei Verdi di Roma – nella petizione però abbiamo chiesto anche garanzie  sul reinvestimento degli utili di Acea nella manutenzione della rete-colabrodo, che disperde tra il 30 e il 40% dell'acqua trasportata, provocando anche il dilavamento del terreno ed agevolando il prodursi di buche e voragini nelle strade". Questioni tutt'altro che secondarie, sulle quali i Verdi invocano un "urgente chiarimento" anche perchè comportano disagi profondi per i romani".

Il vero nodo da sciogliere

Le reazioni alle dichiarazioni della Sindaca non arrivano solo dai Verdi. Secondo il consigliere municipale Sabbatani Schiuma (Municipio V) "l'annuncio odierno da parte del sindaco Raggi sulla riapertura dei nasoni romani, è la diretta conseguenza della petizione popolare proposta dal movimento Riva Destra. Il Presidente del consiglio comunale Marcello De Vito ci rispose a strettissimo giro anche sulle agenzie, promettendo impegno presso l'Acea, la convocazione della commissione consiliare competente e il sollecito nei confronti dei municipi". Nell'esprimere  "viva soddisfazione" Sabbatani Schiuma sottolineat che  "la loro chiusura si sarebbe potuta evitare, giacche', oltre all'importante funzione sociale che hanno, incidevano per l'1% sullo spreco" mentre, come le petizioni e le varie campagne hanno ricordato "il vero problema resta mettere mano alla rete idrica". 

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