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VI municipio, si faranno le primarie: il 6 marzo sfida Nanni - La Torre

Dopo giorni di trattative alla fine ha vinto il partito delle primarie. Si sfideranno l'ex consigliere comunale e l'attivista antimafia, figlio dell'ex deputato Pio La Torre

Primarie! Matteo Orfini e il Pd sono venuti a capo della situazione del VI municipio, sciogliendo l'ultimo dubbio. Saranno gli elettori del centrosinistra a scegliere chi correrà per provare a succedere a Marco Scipioni, il minisindaco epurato dal partito insieme ad altri 8 ribelli. Una decisione sofferta che arriva dopo settimane di braccio di ferro. A correre saranno l'ex consigliere capitolino, Dario Nanni, e lo storico nonché attivista antimafia Franco La Torre. Il primo era dato da tempo come possibile candidato calato dall'alto, su un territorio che conosce e per il quale ha affrontato tante battaglie. L'uomo giusto, secondo il partito, per provare riconquistare il contatto con il territorio, smarrito in questi mesi di braccio di ferro tra Orfini e Scipioni. Nelle ultime settimane il quadro si è però complicato. 

Il candidato alle primarie Roberto Morassut ha infatti lanciato la candidatura di Franco La Torre, raccogliendo immediatamente molti consensi. Un nome al quale non si puo' dire di no e che ha messo in difficoltà il partito, praticamente costretto ad indire le primarie. Nel frattempo infatti si erano presentati altri 2 candidati, Loris Scipioni e Marco Argenti, entrambi respinti perché accusati di essere vicini all'attuale presidente. Epurati Scipioni e i suoi, con la forte candidatura di La Torre, calare dall'alto un nome avrebbe prestato il fianco a critiche ancor più feroci. 

Così alla fine dal Nazareno hanno ceduto. Il 6 marzo si voterà anche a Tor Bella Monaca. Nanni sfiderà La Torre, in una sfida che almeno sulla carta sembra vederlo favorito. Sull'ex consigliere comunale infatti dovrebbero convergere i voti della corrente renziana che sostiene Giachetti, dei giovani turchi di Orfini e di alcuni zingarettiani. La Torre invece sarà sostenuto da Morassut. Punto interrogativo invece sulla corrente di Giuseppe Celli i cui voti potrebbero alla fine risultare decisivi.

Il VI municipio è un territorio ambito. Oltre 200.000 gli elettori che lo popolano e che andranno a costituire il corpo vivo e più importante di uno dei 4 collegi dell'Italicum alle prossime politiche. A questo si aggiunga la presenza dell'area di Tor Vergata dove, da progetto, dovrebbe sorgere il prossimo villaggio olimpico con tutte le annesse opere pubbliche. Una città nella città quindi che è importante controllare. 

Per il vincitore delle primarie però il serio timore è quello di non riuscire a raggiungere il ballottaggio il prossimo. In corsa infatti troverà, oltre ai grillini e al candidato di centrodestra, molto probabilmente anche Marco Scipioni, assetato di vendetta e pronto a candidarsi con una lista civica, ma soprattutto ancora molto radicato sul territorio. I suoi voti mancheranno all'appello del Pd e potrebbero essere decisivi per un ballottaggio senza centrosinistra. 

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