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Multiservizi, l'Antitrust boccia la gara scelta dalla Raggi

Il ricorso era stato avanzato da Confartigianato

Bocciato. Non ha passato la prova dell'Antitrust il bando per la gara a doppio oggetto pubblicato dall'amministrazione di Virginia Raggi per la selezione di una società mista pubblico-privata a cui passare il testimone di un maxi appalto da 475 milioni di euro oggi in capo a Roma Multiservizi, che va dal global service scolastico alla derattizzazione. L'Autorità garante del mercato e della concorrenza ha accolto le istanze di Confartigianato che il prossimo 25 ottobre sarà in udienza al Tar. 

La vicenda di Multiservizi diventa sempre più intricata. Non solo le circa 2600 persone impiegate nei servizi messi a bando vedono la loro situazione sempre più precaria. Lo scorso 10 ottobre, nel corso di una commissione capitolina, era emersa la possibilità di arrivare al licenziamento di circa 400 lavoratori Multiservizi impiegati in servizi di pulizia presso Atac. 

La bocciatura della gara a doppio oggetto rappresenta una vera e propria grana per l'amministrazione pentastellata. In primis perché sul futuro di Multiservizi in campagna elettorale i Cinque Stelle si sono giocati molto. La strada promessa era quella intrapresa anche dall'ex assessora all'Ambiente, Paola Muraro: l'internalizzazione dei servizi essenziali. Massimo Colomban, ex assessore alle Partecipate, sollevando le proteste dei lavoratori e la posizione contraria di tutte le sigle sindacali proseguì dritto con la gara a doppio-oggetto. "La soluzione tecnicamente e giuridicamente più solida per il rilancio della società" disse la sindaca Raggi in Aula. Ma l'Antitrust boccia tutto.

"Ancora una volta si mettono a rischio i posti di lavoro" il commento di Serenetta Monti, sindacalista dell'Usi. "Per di più è accaduto esattamente quello che avevamo previsto. Come sindacato abbiamo detto più volte che l'unica soluzione era quella di selezionare i servizi essenziali e renderli tali secondo quanto prescritto dalla legge Madia e procedere con l'internalizzazione. Il resto sarebbe potuto finire sul mercato ma si sarebbe trattato di un numero inferiore di lavoratori e servizi sul quale era possibile avanzare un ragionamento serio". 

La notizia della bocciatura ha sollevato le polemiche dell'opposizione. "Una gara bocciata, l'ennesima. L'incapacità di questa Amministrazione ora è preoccupante. Nelle intenzioni della maggioranza questa gara doveva garantire servizi essenziali per la città e un futuro ai dipendenti della Multiservizi con nuove commesse e incarichi. Garanzie che si sgretolano però di fronte a una gara errata e forse una delibera sbagliata. Avevamo sollevato in Assemblea capitolina le nostre perplessità non votando la delibera della maggioranza che individuava questo percorso di gara. Come possono essere ammissibili tali errori in un momento così delicato per i lavoratori di Multiservizi? Con quale faccia si presenteranno davanti a loro gli esponenti del M5S, dopo le tante promesse in campagna elettorale? E non serve trovare troppe parole. Perché per lavoratori e romani ne basta una sola a descrivere tutto questo: 'approssimazione'". 

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