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Topi: in arrivo multe per chi abbandona rifiuti in strada e controlli serrati sui terreni privati

La task force voluta dal commissario Tronca definisce il piano d'azione: piani di prevenzione al posto di interventi random, linee guida uniformi, e ordinanze stringenti contro chi lascia sacchetti sui marciapiedi

Linee guida uniformi e piani di prevenzione sulla base di una mappatura scientifica delle zone infestabili, gestione più efficiente dei fondi Ama, ma anche azioni per la responsabilizzazione dei cittadini sul tema rifiuti. Tradotto: multe salate a chi abbandona cibo e sacchetti in strada e ai privati che non si occupano di bonificare terreni e aree di loro proprietà. 

Che la guerra ai topi che invadono Roma abbia inizio. La task force di esperti voluta dal commissario Tronca per sconfiggere l'emergenza roditori ha definito il piano d'azione. Dopo un primo incontro introduttivo con esperti chiamati a illustrare con numeri e dati la portata del fenomeno, ieri il tavolo tecnico è entrato nel vivo. Presieduto dal sub commissario Camillo de Milato, stavolta sono stati coinvolti anche i ministeri di Salute e Ambiente, insieme a Regione, Ama, Acea, esperti del Bioparco, guardie forestali, tecnici del Dipartimento Ambiente e assessori municipali. 

PREVENZIONE E ZONIZZAZIONE - La prima questione, già accennata lunedì, riguarda il modus agendi. Fin'ora per liberare dai topi strade, scuole, parchi, lungotevere, si è sempre navigato a vista. Singole segnalazioni dei cittadini ai municipi e richieste di interventi random ad Ama. Da oggi, si cambia. I fondi messi a disposizione dall'azienda dei rifiuti verranno gestiti direttamente dal dipartimento Ambiente, dal quale passeranno tutte le segnalazioni. 

"Verranno inserite in un database - ci spiegano dal Campidoglio - per capire quali zone della città sono più a rischio, e per poi creare una sorta di mappatura sulla quale progettare i piani di prevenzione". Il tutto di pari passo con gli interventi sanzionatori. 

MULTE E CONTROLLI - Allo studio un pacchetto di ordinanze per scongiurare l'abbandono in strada di cibo e immondizia. Il commissario Tronca andrà a ribadire con misure più stringenti dei divieti che in realtà sono già scritti nel Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani (delibera 105/2005). E che già prevedono, almeno sulla carta, sanzioni intorno ai cento euro. Più rigidi anche i controlli della Polizia Locale sui terreni privati, dove i municipi non sono mai potuti intervenire. 

Anche qui il testo parla già chiaro: il privato è tenuto, pena multe e interventi in danno, a tenere pulite le aree di proprietà, e a effettuare se necessario interventi di derattizzazione. "Si tratterebbe semplicemente di applicare a stretto giro quanto già stabilito dalla legge" ci spiega l'assessore all'Ambiente del V municipio, Giulia Pietroletti, presente all'incontro. "Sul nostro territorio abbiamo diversi casi critici di questo tipo, penso al terreno di via Maddaloni e via Teano, dove è già partita una diffida al privato"

POLEMICHE - Ma le multe salate potrebbero toccare anche i ristoratori del centro storico. Immediate le polemiche. "La raccolta spesso non è puntuale come era stato concordato, gli orari non sono precisi - lamenta Claudio Pica, presidente dell'Aeper-Associazione esercenti bar, latterie pasticcerie e gelaterie di Roma - Soprattutto nel centro storico tanti ristoranti e bar lamentano la raccolta differenziata nel proprio esercizio".

Insomma, la colpa non sarebbe di chi appoggia i sacchetti sui marciapiedi, ma di chi non è efficiente nel raccoglierli. "Se l'Ama non passa negli orari adeguati, i ristoratori quando chiudono sono costretti a lasciare i sacchi di immondizia davanti alle serrande, perché non possono tenersi l'umido nei locali: questo attirerebbe topi e blatte e l'Asl o i Nas giustamente ci sanzionerebbero, né possiamo comprare delle carriole dove caricare l'immondizia perché non esistono i contenitori dove buttarla".

ALLERTA GABBIANI - Ma non ci sono solo i topi all'attenzione del tavolo tecnico. Anche i gabbiani sono stati classificati come specie infestante. E per quanto ancora non si parli di emergenza, l'aumento di esemplari in città è appurato. Volatili sempre più grossi e incattiviti, a caccia di cibo per le strade del centro storico, aumentano in maniera esponenziale. Li vediamo svolazzare intorno ai cassonetti davanti ai ristoranti affollati di turisti, sui parapetti del Lungotevere, sui tettini delle auto parcheggiate. E l'attrazione non cambia: cibo e rifiuti.

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