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Bilancio, i sospetti del M5S: "I fondi della manovra d'aula verso i municipi"

I 33 portavoce municipali del Movimento Cinque Stelle e i quattro in Campidoglio denunciano: "Trasparenza e legalità ad intermittenza. In alcuni municipi sono arrivati fondi per eventi di Natale assegnati poi ad associazioni amiche"

"Follow the money". Il mantra del Movimento Cinque Stelle, che dall'esterno puo' essere visto come una specie di ossessione per i soldi della casta, porta ad una nuova denuncia. Per ora, lo ammettono gli stessi consiglieri pentastellati, siamo di fronte a dei sospetti, delle voci. Tanto basta però per far scattare l'allarme. Il bilancio 2013, quello approvato lo scorso 6 dicembre, potrebbe aver sostituito la manovra d'aula, con l'assegnazione dei fondi ai municipi. In allerta sono tutti i portavoce municipali pentastellati, 33, che stanno spulciando ogni piega dei fondi piovuti in questi giorni sui territori.

MANOVRA D'AULA - Piccolo passo indietro. Durante i giorni caldi del bilancio i consiglieri del movimento Cinque stelle prima e Riccardo Magi (Lista Marino) poi avevano denunciato una cosiddetta manovra d'aula. Nei fatti si tratta dell'assegnazione di 50.000 euro ad ogni consigliere per andare a foraggiare iniziative sui territori di provenienza elettorale. La denuncia coglie nel segno. Il sindaco blocca la manovra d'aula. Pochi giorni dopo spunta il maxi emendamento. Pochissimo il tempo per studiarlo. Tempi lampo per la sua approvazione.

I MUNICIPI - Ora, a dieci giorni dall'ok dell'aula, i portavoce del movimento cinque stelle denunciano: "Ci è giunta voce che in molti municipi da poco meno di una decina di giorni siano arrivati fondi disponibili per circa 40-50mila Euro, immediatamente assegnati ad associazioni varie per eventi di Natale. Su Internet tutto tace ma nel frattempo i soldi si muovono". I consiglieri, municipali e comunicali, rivelano anche di aver scoperto che "alcune Associazioni aggiudicatarie anche di importi mediamente elevati (ossia 6.000 - 8.000 Euro) sono connesse con esponenti politici locali, i quali svolgono attività al loro interno o vi hanno persino ricoperto la carica di Presidente". Il sospetto quindi è che "l'attenzione mediatica sull’odiosa prassi abbia indotto un piccolo mutamento: i fondi, infatti, non sarebbero più stati attribuiti ai singoli Consiglieri bensì direttamente ai Municipi".

I consiglieri hanno annunciato ulteriori indagini e promettono: "Se troveremo evidenze documentali, non esiteremo a rivolgerci alle competenti Autorità".

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