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Monti dell'Ortaccio, il rischio idrogeologico c'è: "Sottile ritiri l'Aia e si dimetta"

A sancire il pericolo per la falda è uno studio della Sapienza commissionato da Colari. L'associazione Raggio Verde: "E' la sconfitta della gestione emergenziale"

Monti dell'Ortaccio non è un sito idoneo ad ospitare una discarica perché esiste un rischio idrogeologico. Si chiude così definitivamente la partita sulla discarica indicata dal commissario Sottile nell'agosto 2012 per il post Malagrotta. A decretare, nero su bianco, il rischio per la falda è uno studio della facoltà di Ingegneria della Sapienza. Lo studio era stato commissionato dal Colari e tenuto fino ad adesso segreto. A venirne in possesso, dopo regolare richiesta  atti, è stata l'associazione Raggio Verde che alla luce di quanto emerge da quelle carte oggi chiede che venga definitivamente ritirata l'autorizzazione integrata ambientale concessa da Sottile. L'Aia infatti, nonostante in questi mesi siano intervenuti diversi fatti, è ancora in piedi. Tradotto: c'è ancora la possibilità che i rifiuti vengano portati a Monti dell'Ortaccio.

I FATTI - Un passo indietro per capire la questione. Nove mesi fa Sottile, senza tener conto delle eccezioni sollevate da  Regione, Comune, Provincia, Autorità Bacino del Tevere ed Enac in conferenza dei servizi, ha concesso l'autorizzazione integrata ambientale a Monti dell'Ortaccio. Il provvedimento è stato impugnato dall'associazione il Raggio Verde davanti al Tar. Il Tar ha risposto subordinando la validità dell'Aia alla presentazione di uno studio idrogeologico da parte della società Colari. Così Cerroni e la sua Colari hanno commissionato alla Sapienza lo studio. L'associazione il Raggio Verde ha chiesto di poter accedere al ricorso e, nei fatti, si è evidenziato quanto i cittadini dicevano da mesi.

LO STUDIO DELLA SAPIENZA - Tale studio per quanto non abbia analizzato, per stessa ammissione da parte dell’Università, le conseguenze di tutti le possibili fonti di inquinamento, ha condotto alla piena conclusione che non si possa escludere il pericolo di inquinamento della falda acquifera attorno alla discarica. Inoltre lo studio ha evidenziato una quota di falda nettamente superiore a quella dichiarata in progetto, tanto da dar luogo potenzialmente ad una “discarica galleggiante” non rispettosa delle normative. In più l’Università ha constatato l’assenza della necessaria barriera geologica naturale e l’inefficacia dei sistemi di impermeabilizzazione previsti in progetto (il cosiddetto Polder). "Pertanto", spiega Raggio Verde "inequivocabilmente la discarica inquinerà la falda acquifera affiorante. Inoltre lo studio dell’Università dimostra che il lago di Monti dell’Ortaccio non è acqua piovana ma falda affiorante direttamente comunicante con quella profonda".

L'ASSOCIAZIONE RAGGIO VERDE - Alessandro Di Matteo, avvocato dell'associazione Raggio Verde, a RomaToday spiega: "E' la sconfitta della logica emergenziale. Tale autorizzazione fu concessa con un atto di forza da parte di Sottile e, alla luce di questo studio, si può dire che lo stesso commissario ha messo in pericolo la salute dei cittadini e quella dell'ambiente della Valle Galeria. Il primo passo da fare ora è di ritirare immediatamente l'Aia. Lo facciano le amministrazioni competenti, chiedendo anche scusa. In alternativa lo farà il Tar".

I CITTADINI DELLA VALLE GALERIA - Soddisfazione da parte dei cittadini liberi Valle Galeria. Alessandro Costantino Pacilli afferma: "Avevamo ragione noi e alla luce di questo studio Sottile dovrebbe prima di tutto chiedere scusa a noi e a tutta la città di Roma e poi dimettersi".

Ricordiamo che lo stesso ex prefetto, ora super commissario per l'emergenza rifiuti,  nel corso dell'ultima audizione in Senato e nell'audizione in Regione aveva dichiarato di non conoscere i dati di questo studio e di non sapere neanche a che punto fosse. Lo studio però era in mano a La Sapienza e al Colari da fine agosto. Si chiude così la partita Monti dell'Ortaccio. Le modalità gettano però pesanti ombre sulla credibilità del supercommissario Sottile.

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