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Ama, Montanari: "Raggi non voleva chiamare Abruzzo per emergenza rifiuti"

Lo sfogo dell'ex assessore all'Ambiente in commissione rifiuti in Regione

Racconta di come la sindaca opponesse resistenza nel rivolgersi all'Abruzzo per salvare Roma dall'emergenza rifiuti di dicembre-gennaio. E delle pressioni subite per firmare il bilancio in rosso. Pinuccia Montanari, ex assessore all'Ambiente, è in fiume in piena. Ascoltata in audizione in commissione rifiuti in regione, si sfoga e riscostruisce gli eventi che l'hanno portata all'addio.  

Dopo il rogo al Tmb "Raggi non voleva chiamare Abruzzo"

"Dopo l'incendio al Salario avevamo 750 tonnellate di rifiuti al giorno che non sapevamo dove mandare. Bagnacani mi disse che se non ci fosse stato l’Abruzzo, Roma non sarebbe uscita dal disastro" ha racconta l'ormai ex titolare a verde e rifiuti. "Ho chiesto alla sindaca, in accordo con l'assessore regionale ai Rifiuti Valeriani, di attivare immediatamente tutti i percorsi per sbloccare la situazione. Ho dovuto insistere molto, Raggi non volle telefonare al presidente dell’Abruzzo. Ho chiamato io perchè la priorità era togliere Roma dall'emergenza. Il presidente non mi ha risposto, allora gli ho mandato un messaggio chiedendogli cortesemente di conferire con lui e dopo 3 minuti mi ha risposto: ‘Il suo messaggio è stato molto cortese, le metto a disposizione la Regione Abruzzo'”.

Sul bilancio "Raggi mi disse 'ho bisogno che cambi'"

Poi l'ex assessore ha parlato delle questioni legate al bilancio. "Nella riunione del 12 ottobre mi sono molto meravigliata di quanto ci fosse poca chiarezza da parte dell’amministrazione sul bilancio di Ama. In sala delle bandiere a un certo punto l’assessore Lemmetti disse ‘mancano 400 milioni’, la sindaca ribadì ‘Io ho bisogno che Ama cambi il bilancio e sottoscriva un protocollo di intesa’, poi si rivolge a Lemmetti e dice ‘ma questa cosa dei 400 milioni è venuta fuori da te oggi, Gianni'”. 

"La sindaca - ha proseguito la Montanari nel racconto aiutandosi con gli appunti - dice ancora ‘allora si chiude il bilancio in pareggio e sottoscriviamo con l’azienda un protocollo’. Poi dopo qualche discussione, ancora parole testuali, la sindaca si rivolge ai presenti e dice ‘E’ questa l’ultima proposta? Venti milioni più protocollo? Si e la Raggi irritata dice: ‘Che cavolo parliamo di 18 milioni se ce ne sono in contestazione 400?'".

Le resistenze di Lemmetti e Giampaoletti

Il racconto di Montanari continua: "Così Lemmetti risponde ‘Può darsi che non sia stato chiaro io. Quello che dico è che non è che siamo al mercato per stabilire di quanto deve essere sotto Ama. C’è una relazione di Ernst&Young e ci sono dei dati. Qualcuno mi fornisca elementi supportati da idonea e valida documentazione, non a impressione. Si passa da 400 milioni a 20, poi 18 e quindi 100. Si può sapere se l'attività dell'amministrazione e di chi fa i bilanci è sorretta da parametri rigorosi o se va a impressione?”.

"Le resistenze sull’approvazione del bilancio di Ama sono venute da Lemmetti e Giampaoletti. Quando parlavo a Lemmetti dei nostri progetti con Enzo Favoino, Paul Connett, Rossano Ercolini, tutte persone del modello rifiuti zero lui scriveva in un messaggio ‘sono venuti tutti, Enzo con Ercolini e altri venditori di fumo. Perchè troppe aule di università e poca discarica’". 

"Io in tutta la mia vita ho contrastato questa visione del modello fondato sulle discariche - ha aggiunto - è ovvio che non potrò mai andare d’accordo con una figura come Lemmetti, che mi scrive e pensa queste cose. Io non ho questa visione. Per me Paul Connett ed Enzo Favoino non sono venditori di fumo".
 

(Fonte Agenzia Dire)

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