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Migranti tra identificazioni e nottate per strada: "Fermate questa follia"

A venti giorni dallo sgombero di via Cupa, l'ennesima denuncia dei volontari di Baobab Experience, in attesa di risposte concrete dal Campidoglio: "Ieri 20 minorenni hanno dormito al freddo"

Si cena sotto il cavalcavia della Tiburtina, con i pasti donati ai senzatetto. E si dorme in strada, dispersi nel quadrante tra la stazione e il Verano, con coperte e sacchi a pelo donati ai volontari, e un blindato della polizia "anti assembramenti". Spenti i riflettori su via Cupa, sgomberata e ripulita il 30 settembre, il problema dei migranti transitanti si è solo spostato di pochi metri. E mentre il Campidoglio promette e rassicura - "stiamo lavorando per trovare una struttura, i fondi del ministero ci sono" - senza dare risposte concrete, gli attivisti di Baobab Experience continuano a lanciare appelli. 

Il flusso di profughi che puntano al nord d'Europa, nella Capitale solo per una breve sosta prima della ripartenza, non si è interrotto. Ma oggi via Cupa non esiste più, e i nuovi arrivi sono stati dirottati nello spazio esterno della Basilica di San Lorenzo fuori le Mura, o sotto il cavalcavia della stazione, dove possono procurarsi un pasto caldo. Il quadro è instabile, le temperature si abbassano, la stagione di pioggia e freddo è appena cominciata, e ancora, di fatto, si dorme sull'asfalto. Gli agenti non hanno abbandonato l'area, un mezzo della polizia di Stato sorveglia che non si formi un'altra via Cupa. E di tanto in tanto accompagna i migranti intercettati all'ufficio migrazione di via Patini. Nulla di nuovo. La giornata di ieri è emblematica. Ce la racconta Roberto Viviani, un volontario. 

Migranti al Verano - Foto di Marzia di Mento

LA TESTIMONIANZA - "La polizia si è presentata al Verano sin dalla mattina. Abbiamo servito la colazione sotto al portico della basilica di San Lorenzo, dopo di che la chiesa ha chiuso porte e cancelli, anche quelli del giardino. Nel pomeriggio la polizia è tornata con i blindati e un imperativo categorico: vietato qualsiasi tipo di assembramento. Per il resto, vuoto assoluto. Nessuna soluzione alternativa da proporre". A parte la solita procedura di identificazione, una staffetta che puntualmente, da settimane, si inceppa. "Hanno portato 37 migranti in via Patini per la ri-ri-ri-ri-identificazione. Risultato: tutti lasciati soli a Tor Cervara dopo un pomeriggio intero, nessuna pratica espletata, ma solo inviti a presentarsi nelle prossime settimane. E quando si presenteranno a questi inviti, verranno mandati via con un altro appuntamento (ad libitum)".

Nel frattempo, "abbiamo cercato in tutti i modi un riparo almeno per i 20 minorenni presenti: due parrocchie chiamate (una a Colli Aniene, una a Piazza Ungheria) ci hanno risposto di no. Le strutture per minori delle associazioni umanitarie sono piene e la Sala Operativa Sociale del Comune non ha trovato posti per nessuno nelle strutture istituzionali". Una volontaria ha ospitato due ragazze, di cui una con febbre e tonsillite. "A questo punto abbiamo accompagnato i ragazzi a cena sotto al cavalcavia della stazione Tiburtina, dove parrocchie e cavalieri di Malta distribuiscono i pasti agli homeless".

Terminata la cena, i migranti "hanno iniziato a disperdersi proprio come voleva la Polizia. Stanchi e impauriti, hanno preso le coperte e i sacchi a pelo donatici (a proposito, mercoledì ne abbiamo comprati 42 con le donazioni in denaro ricevute. Grazie a tutti) e in piccoli gruppi hanno cercato riparo sotto i vari cavalcavia intorno alla stazione e a piazza delle Crociate". Questa mattina appuntamento in strada alle 8 e 30 per la colazione, fornita dai volontari. "Tante donne e minorenni sono ancora qui e hanno dormito sul marciapiede. In tutto questo 3 blindati (due carabinieri, uno polizia) presidiavano ieri il piazzale de Verano". Vuoto. 

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