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Politica San Giovanni / Piazza di Porta Metronia

Niente soldi per la manutenzione: così i mezzi per le emergenze rimangono al palo

Sarebbero decine le vetture e le attrezzature utili a Comune e Protezione Civile ferme nei depositi. Interrogazione di Fratelli d'Italia: "Improcrastinabile recuperarle per sottrarle all'abbandono"

Mezzi fermi perchè senza manutenzione e con i fondi necessari che scarseggiano il tempo rischia di aumentarne l'usura e il logorio relegandoli di fatto al palo. Sarebbero decine i veicoli e le attrezzature di cui Roma Capitale dispone ma che, tra controlli mancanti e riparazioni mai effettuate, rimangono abbandonati nei depositi con una vera e propria rimessa dello spreco in quel di Porta Metronia. 

A denunciare la questione il capogruppo di Fratelli d'Italia in Campidoglio, Fabrizio Ghera. Un hangar 16×8; 13 tende riscaldate; camion IVECO 4 assi forniti di caricatori e gru; altri quattro camion con gru che potrebbero essere allestiti con cassoni o cisterne per contenere l'acqua potabile. Una lista alla quale si aggiungono pale, escavatori, gruppi elettrogeni, torri faro, piattaforme e muletti. Al momento tutto sotto chiave nei locali del Dipartimento Tutela Ambientale, presso il Servizio Giardini o nei Municipi anzichè funzionali e nella disponibilità di Comune e Protezione Civile. 

"Molti non vengono utilizzati perché non c’è manutenzione per mancanza fondi, quindi nel caso di un'eventuale emergenza potranno essere utilizzati solo quelli che funzionano. Perché il Comune non mette a disposizione dei comuni terremotati i mezzi che ha a disposizione? Perché non investe per la manutenzione dei mezzi fermi? E se accadesse un'emergenza a Roma?" - si chiede l'esponente di Fratelli d'Italia che sulla questione ha già presentato un'interrogazione alla Sindaca Raggi e alla parte della Giunta competente. 

Al Campidoglio si chiede di verificare lo stato dei mezzi abbandonati nelle rimesse e di sapere se non si ritenga "improcrastinabile" prevedere una loro adeguata manutenzione al fine di poterli mettere a disposizione anche dei comuni colpiti dal sisma "affinché la Capitale possa partecipare alle operazioni di soccorso non solo con risorse umane ma anche con mezzi che quei comuni il più delle volte non possiedono".

Rimettere in sesto quei veicoli e quelle attrezzature significherebbe poi, oltre che recuperare il frutto di risorse investite, anche avere mezzi pronti e poter fronteggiare, nel caso, un'eventuale emergenza a Roma. 
 

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