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Metro sparita: "Altro che sabotaggio. Siamo senza treni e Atac lo ammette"

Ai sindacati non risultano sospensioni. Nell'ordinanza della Prefettura l'ammissione dei rallentamenti dovuti all'assenza di materiale rotabile

Diciotto macchinisti sospesi e la proposta di far pagare i mancati introiti. Nella guerra fredda tra Atac e i lavoratori la notizia pubblicata questa mattina da Il Messaggero ha aperto una prospettiva diversa rispetto ai disagi in metropolitana di queste settimane: lo sciopero bianco, sempre smentito, è diventato mediaticamente realtà e per i tanti utenti vittime di disagi il capro espiatorio definitivo è diventato il macchinista, reo, secondo la notizia, di scartare in maniera immotivata i treni, portando così la frequenza della metro a quella di un qualsiasi treno regionale. 

Perchè a Roma la metro non esiste più

E' bastato leggere la notizia per avviare un tam tam tra i lavoratori che, oggetto di provvedimento disciplinare, non erano a conoscenza della conclusione dell'iter. Ed in effetti il passaparola ha dato esito negativo. "Non risulta nessun macchinista sospeso", raccontano a RomaToday fonti sindacali. Quel che risulta è una proposta di sanzione disciplinare da parte dell'azienda che prevede appunto la sospensione e il pagamento. Da parte di Atac nessuna smentita ufficiale: solo silenzio che si trasforma in assenzo. Insomma, guerra fredda che inasprisce ulteriormente i rapporti tra le parti. 

In una nota congiunta Renzo Coppini, Segretario del SULCT di Roma e Lazio, Aniello Carpenito, Commissario Fast Mobilità Lazio, e Antonio Casadei, Segretario UTL Lazio attaccano: "Si danno notizie fuorvianti ai cittadini che gettano un'ombra sulla dignità dei Lavoratori: non ci sono sospensioni esecutive, a meno che non circolino documenti protetti dalla privacy, e questo sarebbe molto grave". Secondo i sindacati "l'abuso e l'uso di certe accuse, in un contesto storico e delicato per i dipendenti e l’Atac, non fa altro che peggiorare il clima di attrito che si può instaurare tra l'utenza e il personale frontline: non ci sono ‘sabotatori’ tra i dipendenti Atac, e l’Azienda lo può certificare". Quindi l'appello ad Atac: "E' opportuno che Atac smentisca le insinuazioni rivolte ai macchinisti o la riterremo responsabile per tutte le ripercussioni negative nei confronti del personale. Siamo pronti a costituirci parte civile in eventuali azioni giudiziarie in merito".

Anche Orsa e Faisa Confail chiedono ad "una pronta smentita e conseguente azione legale così come avvenuto recentemente per la questione MBO ai dirigenti, visto che, notizie di questo genere, con il clima attuale di estrema esasperazione dell’utenza, possono mettere a repèntaglio la sicurezza dei lavoratori come purtroppo avvenuto più volte negli ultimi tempi".

Proprio ieri ricordano Orsa e Faisa Confail "è stata ufficializzata una nota fortemente voluta dal Prefetto, in cui Atac imputa la quotidiana diminuzione del servizio alla mancanza di pezzi di ricambio e penuria degli organici. Altro che sabotaggio". Il riferimento è all'ordinanza della Prefettura che ieri ha vietato lo sciopero di martedì 5 dicembre. Nell'ordinanza si cita una nota di Atac protocollata il 29 novembre in cui l'azienda comunica "una diminuzione delle corse della Metropolitana imputabili a mancanza di materiale rotabile e di personale". Nell'ordinanza si legge che "Atac sta operando ogni consentito sforzo per giungere alla risoluzione delle problematiche che, in ogni caso, non potrà essere conseguita prima dell'inizio del prossimo anno"

Orsa non esclude però la veridicità dei provvedimenti: "Se invece i provvedimenti dovessero palesarsi nelle prossime ore, ci troveremo di fronte ad un atteggiamento incomprensibile e per certi versi schizofrenico della dirigenza aziendale, che denoterebbe, in un momento delicato per i destini di ATAC, enormi limiti manageriali e potenzialmente pericolosi per la sicurezza dei suoi dipendenti".

Nel frattempo anche oggi, la stessa Atac fa sapere che sulla metro B si registrano "ritardi a causa di treni circolanti inferiori al programmato".

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