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Metro C, nelle stazioni sicurezza a rischio: videosorveglianza e segnaletica i nodi critici

Sopralluoghi diurni e notturni del Campidoglio per evidenziare le criticità delle stazioni appena aperte. Fermata per fermata tutti i punti critici vengono esplicitati in documento firmato dal Vice Capo gabinetto del sindaco Rossella Matarazzo

Alla stazione Finocchio l'uscita di emergenza immette su una strada dalla quale sarebbe difficile scappare in tempi rapidi mentre a Torrenova le “porte antipanico dell'uscita di sicurezza danno su un'area privata, recintata”. A Montecompatri l'attraversamento pedonale su via Casilina è poco visibile e a Torre Angela c'è “una grata metallica di recinzione in equilibrio precario con potenziale pericolo in caso di cedimento”. Il sistema di videosorveglianza nei parcheggi esterni invece manca in quasi tutte le stazioni. La metro C, aperta da pochi mesi, non passa l'esame sicurezza. Le sue stazioni, presentano una serie di criticità che mettono a rischio chi ne usufruisce.

I problemi sono riassunti in un documento del gabinetto del sindaco firmato dalla delegata alla sicurezza del Campidoglio, Rossella Matarazzo. Un pezzo di carta che nero su bianco conferma tutte quanto già evidenziato lo scorso ottobre da una serie di articoli di RomaToday. In vista dell'apertura della metro C infatti avevamo deciso di passare in rassegna tutte le stazioni per capire quali fossero i problemi sia in termini di mobilità, sia per quanto riguarda la sicurezza. [LEGGI QUI TUTTI DETTAGLI]

Oggetto del documento le criticità riscontrate durante una serie di sopralluoghi per verificare la sicurezza delle stazioni della metro C. Visite fresche di inaugurazione effettuate nel periodo che va dall'8 ottobre scorso al 18 dicembre. Il documento è indirizzato ai vertici di Roma Metropolitane, Atac, Metro C, Ama, Acea, ai dipartimenti competenti, al sindaco di Montecompatri e per conoscenza anche al Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e agli assessori competenti. Si legge nel documento: “Le modalità operative degli interventi sono state quelle di riprodurre i potenziali percorsi che ciascun utente effettua per la normale fruizione del servizio di pubblico trasporto”. E criticità sono state rilevate “sia a livello di sicurezza che di decoro”.

Spicca Montecompatri. Il sindaco Marco De Carolis del comune che ospita il capolinea infatti, con una nota indirizzata alla prefettura, aveva sottolineato “lo stato di degrado dell'area di pertinenza Atac”. Nella nota il primo cittadino del comune alle porte di Roma sottolineava la pericolosità del tratto di strada adiacente alla stazione: “Anche questa mattina si è verificato un grave incidente” denunciò. “Questo dimostra drammaticamente, e ancora una volta, come il livello di pericolosità di quel tratto di strada resti elevato e la sicurezza per i cittadini un optional”, scrisse ribadendo la necessità di realizzare un sovrappasso per collegare la stazione metro con le frazioni di Torre Jacova e Pantano.

Anche il documento più recente sottolinea la presenza di qualche problema nella sicurezza. Manca il sistema di videosorveglianza del parcheggio di scambio, criticità comune a tutte le stazioni, mentre spicca il degrado dovuto alla presenza di siringhe nella parte esterna della stazione. E ancora. Assente “una specifica segnaletica nei parcheggi” ed è “scarsa ed in alcuni tratti totalmente inesistente l'illuminazione del parcheggio antistante l'ingresso in stazione sul lato di via Casilina”. E questo per quanti si avventureranno nella stazione di notte. A preoccupare anche l'attraversamento pedonale su via Casilina.

Alla stazione Finocchio, addirittura, è emersa una “potenziale situazione di pericolo in eventuali situazioni di evacuazione della stazione metro dovuta al fatto che l'unica uscita di sicurezza prevista, lato sinistro della stazione, immette in una strada che, per conformazione, non consentirebbe né un agevole deflusso pedonale né un immediato accesso dei mezzi di soccorso”. Una strada “particolarmente stretta e caratterizzata da veicoli in sosta nella totale assenza di segnaletica stradale”.

I sopralluoghi a Borghesiana hanno invece rilevato una “totale assenza sia di impianti semaforici che di adeguati attraversamenti pedonali, nelle immediate vicinanze della stazione”. Come si legge nel documento “l'unico attraversamento pedonale è posto a circa 100 metri dall'entrata e risulta scarsamente utilizzato”. Stesso problema rilevato anche nella stazione Due Leoni/Fontana Candida dove un passaggio per i pedoni non è stato rilevato nemmeno a distanza di qualche centinaio di metri. Qui manca anche la segnaletica per il posteggio su via Casilina mentre la notte l'illuminazione “risulta non funzionante”.

Vita difficile per i pedoni anche alla stazione di Grotte Celoni. Qui il passaggio che si immette su via Tito Monaci è ostruito “da soste irregolari che rendono difficoltoso il transito” dei viaggiatori. E ancora: “Si segnala la necessità di installare, all'uscita del camminamento, dissuasori e parapedonali”. Peggiora di notte. “La pericolosità dei suddetti camminamenti si amplifica nelle ore notturne”. Come soluzione viene addirittura proposto un “servizio di sorveglianza con personale delle guardie giurate attualmente in servizio presso la stazione”.

E se la videosorveglianza manca praticamente in tutti parcheggi esterni delle stazioni, presso la stazione di Torre Gaia il fatto è stato sottolineato maggiormente arrivando a reputare necessaria “una sinergia di interventi, in tempi brevi, tra l'Ufficio Tutela e Sicurezza di Atac spa e il Municipio VI per risolvere le problematiche”. Nel corso del sopralluogo notturno inoltre ci si è accorti che il passaggio “che conduce al Centro sanitario solidale è dotato di due telecamere di vecchia generazione, non funzionanti, installate in epoca imprecisata, con cavi tranciati e diffusori sonori di allarmi non attivi, del tutto assente l'illuminazione”.

A Torre Angela si invocano controlli e un “continuo monitoraggio” perché “i predetti camminamenti, a volte, sono utilizzati come rifugio notturno da parte di senza fissa dimora”. In uno dei due inoltre persiste una situazione di pericolo: “Una grata metallica di recinzione, posta all'uscita del lato borgata, in equilibrio precario con potenziale pericolo in caso di cedimento”.

E se di notte, nella stazione di Torrenova, non è stata rilevata “alcuna criticità aggiuntiva” la segnalazione nel merito riguarda una aspetto delicato come quello della sicurezza. Si legge nel documento: “Le porte antipanico dell'uscita di sicurezza immettono in un'area privata, recintata, che non permette il naturale deflusso delle persone, in eventuali situazioni di emergenza, rendendo anche problematico l'accesso di mezzi di soccorso e dei vigili del fuoco”.

“Possibile intrusione di malintenzionati” invece nella stazione di Giardinetti dove “l'area posta sul lato sinistro dell'entrata non risulta adeguatamente recintata tanto che si potrebbe verificare l'intrusione di malintenzionati che potrebbero agevolmente arrivare fino in prossimità dei binari”. E ancora: “Un camminamento pedonale risulta chiuso da una porta antipanico facilmente azionabile anche dall'esterno”. Infatti anche al momento del sopralluogo erano presenti senza fissa dimora.

Alla stazione di Torre Maura così come in quella di Torre Spaccata e Alessandrino invece sui 'totem' posti all'esterno delle fermate manca il nome della stazione. Nell'ultima delle tre inoltre “la mancanza di parapedonali o analoghe strutture nella zona antistante rende difficoltoso il deflusso degli utenti anche per la presenza di numerosi veicoli in sosta irregolare”. A Torre Maura inoltre “al momento del sopralluogo nella zona circostante l'entrata sul lato opposto di via Casilina vi erano delle piccole infiltrazoni d'acqua con conseguente ristagno”. Penetrazioni “dovute probabilmente ad una cattiva coinbentazione delle aiuole sovrastanti”.

Il viaggio termina alla stazione Parco di Centocelle dove, oltre ai 'totem esterni' privi di nome e a degrado dovuto alla presenza di siringhe, è emersa l'impossibilità di accedere alla borgata da via delle Tuberose perché l'accesso “è attualmente chiuso in quanto non sono state attivate, a dire della Dirigenza Atac presente al sopralluogo, le procedure per l'acquisizione della via” che è un'area privata.

METRO C, IL SOPRALLUOGO DI ROMATODAY PRIMA DELL'INAUGURAZIONE

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BORGHESIANA - Il pullmino autofinanziato per arrivare alla stazione
FONTANA CANDIDA - Come Quintiliani: "La nostra è una stazione inutile
GROTTE CELONI - Farà la differenza, "ma non diventi un'altra Ponte Mammolo"
TORRE GAIA - Senza parcheggio meglio andare a Ponte Mammolo
TORRE ANGELA - Dubbi su manutenzione e decoro. Stazione già vandalizzata
TORRENOVA - La mobilità resta un rebus
GIARDINETTI - La stazione è un gioiello, ma per ora nessuna rivoluzione
TORRE SPACCATA - Su manutenzione e decoro è già polemica

PARCO DI CENTOCELLE - L'uscita che non c'è

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