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Metro C, ritardi in vista per l'apertura di Pantano Lodi: "Dobbiamo rispettare i tempi"

Parola dell'assessore Improta dopo le indiscrezioni del Corriere della Sera. Il quotidiano parla di ritardi accertati nel cronoprogramma dello scorso settembre che stabiliva l'apertura della tratta entro l'anno

"Apriremo entro il 2014", parola di Marino. Sì, ma cosa? Sulla metro C torna il rebus tempistiche. E quello che sembrava certo nel cronoprogramma firmato a settembre 2013 tra Roma Metropolitane e consorzio Metro C, vacilla. E' il Corsera, con un articolo a firma di Ernesto Menicucci, a riportare indiscrezioni su nuove tensioni interne tra aziende e Campidoglio, prospettando un déjà vu della scorsa estate, quando i cantieri si fermarono per il blocco dei pagamenti. 

RITARDI E SLITTAMENTI - Oggi la questione rovente riguarda i tempi di apertura. Le carte del suddetto cronoprogramma, come riporta il quotidiano, parlavano di consegna del cantiere fino alla stazione Lodi entro il 31 agosto 2014, con apertura al pubblico entro fine anno, ma il blocco della scorsa estate avrebbe ritardato i tempi. Non è chiaro di quanto. Stando alle parole del Corriere "metro C parla di un paio di mesi, parzialmente recuperati", mentre "secondo i vertici del Campidoglio i mesi sono almeno quattro, a cui se ne aggiungeranno altri".

Slitta tutto dunque, con l'idea di dividere la tratta in due consegne. Pantano-Centocelle e Centocelle-Lodi, con annesse penali che non si sa chi dovrebbe versare, se metro C o il Comune. Ma non finisce qui. Sempre il Corriere fa luce su nuovi contenziosi legati ai pagamenti. Si legge:  

Il consorzio, infatti, lamenta il blocco dei pagamenti: «Non ci saldano i Sal (Stato avanzamento lavori, ndr ) da un anno. Siamo fuori di 110 milioni», dicono. E poi ci sarebbero i 90 milioni in più previsti dall’atto attuativo, che però facevano parte di una parte dell’accordo che sarebbe dovuto ripassare al Cipe, e altri 13-14 milioni dalla Regione.  

E anche Roma Metropolitane ha presentato un'ingiunzione di pagamento al Comune per richiedere i costi di mantenimento della società. Con Improta che accusa la società di cui il Campidoglio è unico azionista di essere "troppo autoreferenziale" e l'azienda che risponde a stretto giro "abbiamo sempre seguito gli ordini impartiti dagli uffici capitolini". Insomma, la tensione si palpa con mano. 

IMPROTA - Sia su cronoprogramma che su eventuali contenziosi pronti a esplodere si è espresso lo stesso assessore alla Mobilità, Guido Improta. "Dobbiamo aprire la linea C in tempi certi" ha risposto a chi gli chiedeva se effettivamente ci fossero ritardi, cercando di fare chiarezza anche sulla posizione di Roma Metropolitane.  

La società "ha fatto due decreti ingiuntivi al Campidoglio - ha spiegato - Ora è un problema dell'avvocatura. La governance, come noto, è suddivisa: io ho l'indirizzo e vigilanza mentre i diritti dell'azionista li ha tenuti il sindaco. Roma Metropolitane è da un anno che non prende soldi perchè la Ragioneria di Roma Capitale ritiene che debba fare delle contabilizzazioni diverse rispetto a quelle fatte nei giorni scorsi. La Ragioneria ha pagato fino al 2013 in un certo modo e poi dopo ha ritenuto di dover pagare in maniera diversa".

"E' evidente che quando si creano dei contenziosi la ragione non sta mai solo da una parte - aggiunge Improta - e lo abbiamo visto con il contenzioso di Metro C. In questo caso, quello che lascia perplessi è che ci sia un cambio delle regole del gioco senza che nessuno si ponga il problema delle conseguenze".

LA REPLICA DI ROMA METROPOLITANE

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