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Metro C, Policastro fa il punto: "All'arrivo di Marino la commessa era fuori controllo"

Il presidente della commissione speciale Metro C e consigliere Pd Maurizio Policastro, di fronte alle polemiche sulle nuove inchieste, ha affermato: "Da parte nostra impegno per l'attivazione"

Mentre ri-monta la polemica attorno alla realizzazione della Metro C, con nuove inchieste giudiziarie che vedono indagato l'assessore alla mobilità Guido Improta, a fare il punto sulla grande opera è il presidente della commissione speciale Metro C Maurizio Policastro. Il consigliere Pd difende l'operato dell'amministrazione capitolina e del Consiglio Comunale che “dal suo insediamento, consapevole delle criticità connesse alla realizzazione di quest'opera, ha votato la costituzione di una commissione speciale al fine di monitorare costantemente le attività poste in essere per addivenire alla messa in esercizio della metropolitana”.

Un commento sulle ultime notizie di cronaca “che a questo momento continuano ad essere esclusivamente di fonte giornalistica”. Ha dichiarato Policastro: “Procura della Repubblica e Corte dei Conti sono da tempo al lavoro sui costi e i ritardi concernenti la realizzazione della Linea C della Metropolitana di Roma. Opera infrastrutturale, è bene ricordarlo, finanziata con 6 distinte delibere Cipe adottate tra il 2004 e il 2012. In particolare con l'ultima delibera, la n.127 del dicembre 2012, venivano riconosciuti 253 milioni al Consorzio Metro C a seguito di procedura conciliativa attivata dal CdA di Roma Metropolitane in data 28 febbraio 2011 e conclusasi il successivo 6 settembre 2011. Dopo tale deliberazione del dicembre 2012, Roma Metropolitane ha continuato ad approvare ulteriori varianti e Metro C a formulare ulteriori riserve, anche in relazione agli esiti del Collegio Arbitrale che con lodo parziale del 6 settembre 2012 ha riconosciuto ulteriori oneri diretti e indiretti inerenti la funzione di contraente generale" ha spiegato Policastro.

E ancora la denuncia: “All'atto dell'insediamento della giunta Marino, 28 giugno 2013, lo stato della commessa era fuori controllo. Il contenzioso con il contraente generale sfiorava la cifra monstre di circa 2 miliardi di euro, i cantieri erano fermi e di lì a poche settimane le ruspe e i lavoratori delle ditte sub-appaltatrici avrebbero occupato via dei Fori Imperiali con ripercussioni sull'ordine pubblico tali da meritare l'interessamento del Prefetto di Roma".

In questo quadro si è arrivati all'atto attuativo del settembre del 2013. A fronte di tale situazione, "l'amministrazione Marino ha dato indicazioni a Roma Metropolitane in un primo tempo di verificare la legittimità delle richieste del Contraente Generale e, successivamente, di addivenire ad un accordo tombale, in modo da dare integrale attuazione a quanto previsto dalla citata Delibera CIPE 127/2012". Tale accordo, sostanziatosi "in un Atto attuativo negoziato da Roma Metropolitane e Consorzio Metro C, fu portato da Roma Capitale a conoscenza degli altri enti cofinanziatori (Governo nazionale e Regione Lazio) e determinò la ripresa dei lavori e la definizione di un nuovo cronoprogramma con rideterminazione dei termini tassativi di ultimazione lavori nonché della previsione di forti penali per eventuali ritardi".
Il 9 novembre 2014 "è entrata in esercizio la Linea C nel tratto Pantano/Centocelle. Il prossimo 30 aprile ulteriori 6 stazioni sino alla fermata di Lodi verranno consegnate a Roma Metropolitane. Poiché tale consegna avverrà con 8 mesi di ritardo rispetto a quanto pattuito nell'Atto attuativo, al Contraente Generale sono già state contestate penali che ammonteranno ad oltre 31 milioni di euro che verranno scontate sulla liquidazione degli Stati di Avanzamento lavori”.

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