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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Metro B Rebibbia-Casal Monastero, i soldi non arriveranno dal cemento

L'assessore capitolino alla Mobilità Guido Improta ha espresso le sue perplessità sul project financing di Alemanno: "Quella soluzione non dava certezze"

Cemento in cambio del prolungamento della metro B da Rebibbia a Casal Monastero, l'amministrazione comunale fa marcia indietro? Forse. Si cercano “strumenti certi”. A comunicarlo l'assessore alla Mobilità Guido Improta al termine della conferenza stampa di presentazione del Nuovo Piano del traffico urbano. Il motivo di questa decisione? “La soluzione individuata dall'amministrazione Alemanno non dava certezze” ha spiegato l'assessore a un gruppo di cittadini che stavano protestando chiedendo l'avvio dei lavori. La questione da risolvere in merito all'opera “riguarda le compensazioni urbanistiche che non sono state approvate né dal Comune né dalla Regione” ha spiegato Improta.

Secondo il progetto elaborato dall'amministrazione Alemanno infatti l'opera, per un totale di circa 560 milioni di euro, dovrebbe essere realizzata in project financing. Per ripagare i lavori, l'amministrazione aveva infatti messo a disposizione 7 aree, sei delle quali comprate dai privati (Salini, Vianini e Ansaldo) che realizzeranno l'opera, sulle quali doveva essere possibile costruire circa 700 mila metri cubi di nuove costruzioni. Il progetto aveva sollevato le proteste dei comitati cittadini e di alcuni consiglieri Pd, al tempo all'opposizione, allarmati dal pericolo di una 'colata di cemento'. Come raccontato da Romatoday, nel novembre scorso, erano entrati in allerta anche i lavoratori della metro B1 fino alla fermata Jonio preoccupati dallo stallo piombato sulla metro B da Rebibbia a Casal Monastero.

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