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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Metro A e metro B, l'allarme: "Non rispettano norme antincendio, alcune stazioni rischiano la chiusura d'ufficio"

Il duro sfogo dell'amministratore unico uscente di Roma Metropolitane, Pasquale Cialdini: "Mi hanno chiesto di licenziare, ma non ero qui per licenziare"

Il passo d'addio di Pasquale Cialdini, amministratore unico uscente di Roma Metropolitane, è carico di polemiche. Si è trasformata in uno sfogo pesantissimo l'audizione in commissione trasparenza dell'amministratore dimissionario. Da domani l'addio sarà ufficiale. Intanto oggi Cialdini ne ha avuto per tutti. Un'azienda in perenne difficoltà e con l'acqua alla gola addirittura per pagare gli stipendi. E' però sulla manuntenzione delle linee metropolitane l'allarme più pesante. 

Un allarmato Cialdini ai consiglieri comunali: "Ve lo dico da ingegnere e non da amministratore: queste due linee dal punto di vista della manutenzione hanno gravi arretratezze dovute a manutenzione non fatte. Ora la manutenzione da ordinaria diventerà straordinaria. Il ponte di Genova la dice lunga su cosa succede se non si fa manutenzione. Queste due linee hanno bisogno di manutenzione".

E poi cambiata la normativa antincedio: "Negli anni è stata modificata la normativa antincendio e alcune stazioni corrono il rischio di essere chiuse d'ufficio dai vigili del fuoco perché non corrispondono alle normative antincendio nonostante le proroghe che sono state date nel corso degli anni. Il ministero dei Trasporti ha concesso finanziamenti da 400 milioni per materiale rotabile e circa 200 milioni per manutenzione straordinaria. Ve lo dico da romano: non perdete quei soldi".

Sullo stato dell'azienda che lascerà domani: "La situazione è molto difficile. Come detto il Dipartimento era pronto a pagare la delibera per il riconoscimento dei debiti pregressi, almeno 9 milioni. Dico subito che sarà molto difficile che il 27 riusciremo a pagare gli stipendi. In passato io ho avuto serie difficoltà anche a pagare i contributi. L'estate scorsa siamo arrivati al punto che visto che non avevamo pagato alcune bollette Enel ci ha intimato che ci avrebbe staccato la corrente. Ho scritto una dura lettera al Comune minacciando che avrei chiuso l'azienda perchè ci stavano per staccare la luce e miracolosamente il 4 luglio sono arrivati i soldi in extremis". 

Quindi un vero e proprio atto d'accusa nei confronti dell'azienda che l'ha scelto: "La delibera per ripianare i debiti era pronta. Io ne ho una copia. Poi so che si è fermata in segretariato. Il Dg del Comune, Franco Giampaoletti, mi ha chiesto di abbassare ancora i costi licenziando". Cialdini fa riferimento ad una delibera di giunta che avrebbe messo sul piatto 14 milioni per ripianare i debiti di Roma Metropolitane per gli anni 2015-16-17. "So che sono due i motivi che tengono ancora ferma la delibera- spiega Cialdini- il primo è che in Comune pretendevano un'ulteriore riduzione dei costi. Io ho fatto un piano per incentivare l'esito volontario, per incentivare il part time e ho proposto a malincuore l'abolizione dei buoni pasto. Faccio presente che da anni sono fermi i premi di produzione e gli straordinari. Ma mi hanno detto che dovevo licenziare. Io, però, non sono venuto a fare l'Au di Roma Metropolitane per licenziare". "Inoltre- ha concluso- mi hanno chiesto un risparmio con un atto transattivo a danno della società che è già in rosso. Sono sicuro che chiederanno a quel poverino che arriva ora al mio posto (Santucci, ndr) di fare questa transazione".

L'uscita è amara: "Me ne vado, mi dispiace. Ho fallito. Sono troppo buono per fare quello che mi hanno detto di fare. Sono pensionato, ho 16 nipoti che mi aspettano. Certo qualcuno mi ha aiutato nel farmi fallire. Non mi hanno aiutato e mi hanno reso la vita molto difficile. Io credevo che la mia attivita' principale fosse far proseguire le opere invece in questi due anni è stata controllare le situazioni dei creditori e degli stipendi". 

"A fronte di accuse gravissime", attaccano in un comunicato il presidente della commissione trasparenza Marco Palumbo e la consigliera del Pd capitolino Ilaria Piccolo "nessun esponente della giunta capitolina ne' i dirigenti apicali, seppur invitati, hanno ritenuto necessario presenziare alla riunione per chiarire e replicare agli addebiti formulati dal dimissionario amministratore unico in commissione trasparenza. Licenziamenti dei lavoratori, difficolta' a pagare i contributi previdenziali, utenze non pagate e il mancato riconoscimento dei debiti pregressi le questioni sulle quali la giunta ha deciso di non chiarire. Sul futuro della societa' e dei progetti di sviluppo della mobilita' resta un enorme punto interrogativo". 

I due esponenti dem continuano: "E' inacettabile che a fronte di riunioni di tale rilevanza la 'catena di comando grillina' non senta l'esigenza di partecipare ma preferisce nascondersi senza assumersi le proprie responsabilita'. Dovremmo forse rivolgerci alla trasmissione 'Chi l'ha visto' per avere chiarimenti da chi decide le politiche sugli assetti e la gestione delle Partecipate? Dell'imbarazzante situazione di stamattina informeremo le istituzioni di controllo preposte al regolare espletamento del mandato dei consiglieri capitolini".

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