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Mercati rionali, Cafarotti difende la nuova convenzione: "Rispetto al passato premiamo il merito"

L'assessore capitolino chiarisce a RomaToday l'origine ed i contenuti di una convenzione che, per ora, nessun mercato ha firmato. Cafarotti (M5s): "C'è chi crea caos per ottenere altri sconti. Ma non costringiamo nessuno a firmare"

C'è una scadenza. Entro il 15 febbraio le associazioni di gestione dei servizi (AGS) dovranno decidere se intendono proseguire nella gestione dei mercati rionali, oppure se preferiscono chiamarsene fuori. Un'esperienza ultradecennale verrebbe così interrotta, perchè nel frattempo il Campidoglio ha elaborato una nuova convenzione. Un testo, finito al centro del dibattito politico, rischia di portare l'amministrazione cittadina, e più specificatamente quella municipale, a doversi occupare della pulizia, della manutenzione e della sorveglianza dei plateatici presenti nei vari quartieri. Sono oltre quarantacinque a Roma. Ad oggi però nessuno ha firmato questo accordo, fortemente voluto da Carlo Cafarotti, l'Assessore capitolino alle attività produttive, che oggi difende la scelta fatta.

Assessore, da mesi ferve il dibattito intorno alla gestione dei mercati rionali. Sappiamo che le AGS non hanno ancora firmato una convenzione che lei difende e loro attaccano. Manca un pezzo nel racconto. Perchè si è arrivati alla formulazione di un nuovo accordo?

C'era una vecchia convenzione, disdettata da parte di Roma Capitale nel dicembre del 2017, perchè quel contratto non regolava bene i rapporti tra Comune e AGS. Era un accordo tra le parti era un po' troppo lasco che non prevedeva criteri di permialità per quelle realtà che operavano gestendo bene i soldi che, Roma Capitale, lasciava loro a disposizione. La disdetta è stata unilaterale ed a quel punto Roma Capitale aveva detto stop all'esperienza delle AGS.

Questo per quanto riguarda l'amministrazione Raggi prima del suo arrivo. Poi con l'arrivo di  Carlo Cafarotti cosa cambia?

Io mi sono messo al lavoro per scrivere il testo di una nuova convenzione. Cosa cambia? Principalmente il criterio che chi spende meglio ha più risorse: abbiamo introdotto il merito che, a mio avviso, rappresentava il vulnus principale della vecchia convenzione.

Avete modificato anche la percentuale che le AGS devono corrispondere a Roma Capitale: era il 50% ora è diventato il 35%

Esatto e dal 2020, per le realtà più virtuose, si arriva ad un ulteriore abbattimento. Chi gestisce bene il mercato arriva a pagare il 20% del canone obbligatorio: gli diamo cioè la possibilità di ottenere l'abbattimento che tutti volevano, ma sulla base del merito.

La nuova convenzione riduce le tariffe da pagare a Roma Capitale ma alza incredibilmente le cauzioni o, in alternativa, le fidejussioni da versare. Aumentano anche di dieci volte...

Il vecchio deposito cauzionale era troppo basso, del tutto inadeguato rispetto al gettito generato da un mercato. Per parlare di cifre, oggi ad un banco di 24 metri quadrati, per una convenzione di 5 anni, si chiedono 800 euro. E' tanto o poco? Di certo gli 80 euro di prima erano una cifra decisamente irrisoria.

Tanti o pochi che siano, i presidenti  delle AGS sembra che questi soldi non vogliano metterli, tant'è che ad oggi nessuno ha firmato.

Dice bene, non vogliono metterli. L'amministrazione comunque ha messo sul tavolo due possibilità: o si raccolgono i soldi per una cauzione o si chiede una fidejussione.

Quest'ultimo aspetto va chiarito. I presidenti della AGS, per ottenere delle fidejussioni, devono offrire garanzie personali?

Tutti i soci dell'AGS sono co-obbligati all'interno della fidejussione. Lo sono per quell'importo che ho indicato prima. E' l'AGS, nella sua interezza, ad essere il soggetto obbligato verso Roma Capitale. Poi c'è una responsabilità individuale cui fa fronte il deposito del singolo, nei confronti del quale si può arrivare anche alla revoca del titolo. C'è quindi una distinzione tra la forma associativa e quella del singolo. Mi rendo conto che la fidejussione possa spaventare, ma in realtà è molto più light di quanto si creda e comunque rappresenta una scelta alternativa al deposito cauzionale.

Qual è quindi il motivo per cui, a suo avviso, tutte insieme le AGS hanno deciso di non firmare la convenzione?

Tutti insieme non è una rappresentazione corretta.

Di fatto però ad oggi non ha firmato nessuno...

E' perchè c'era bisogno del tempo tecnico, ad esempio, per ottenere le fidejussioni. Poi ci sono presidenti che hanno capito ed altri che si fidano delle parole di chi sta armando questo caos pensando di poter negoziare qualcosa. Ma quello che la politica doveva fare, l'ha fatto. L'iter è concluso.

Voi li avete incontrati questi presidenti?

Abbiamo visto le associazioni di categoria, abbiamo offerto chiarimenti puntuali ai singoli presidenti che ne avevano fatto richiesta. Abbiamo svolto decine di incontri, da giugno 2018 ad oggi.

Lei ha fissato una deadline: il 15 febbraio. Per quei mercati in cui non si arriva all'accordo, la gestione passerà ai Municipi. Ma con quali risorse, visto che non ci sono fondi in bilancio?

Nel dicembre del 2017, con una disdetta unilaterale alla vecchia convenzione, si era posto fine all'esperienza delle AGS. Io invece ho rimesso un testo sul piatto. Quindi non è questione di ultimatum, chi vuole la firma. Penso anche che è molto probabile che le AGS virtuose saranno portate a firmarla, perchè vogliono continuare nella gestione dei mercati. Gli altri saranno gestiti dai municipi.

Con quali soldi?

E' evidente che, se non firma un'AGS, gli operatori dovranno pagare il 100% della tariffa con bollettini che saranno emessi a Roma Capitale. In tal modo si andranno costituendo i fondi necessari per gestire il mercato. 

Ed in questo caso, chi dovrebbe effettuare la pulizia del plateatico?

Potrebbe farlo ad esempio Ama, visto che nel contratto di servizio è già prevista la pulizia dei mercati. Ci sono tabelle che riportano espressamente quelli che non sono da pulire, in quanto gestiti dalle AGS. Basterà correggere quel contratto di servizio.

L'aggiornamento passa quindi per una votazione dell'Assemblea Capitolina, con i tempi che necessariamente comporta...

Sì ma la questione adesso è tutta squisitamente amministrativa. La parte politica doveva fare le regole del gioco, ovvero il testo della convenzione. E questo l'ha fatto. Il resto riguarda la gestione amministrativa del passaggio di consegne. Penso che l'interesse di tutti è che sia fatto nel migliore dei modi, perchè i mercati devono continuare a lavorare.

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