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Mense scolastiche in commissione Trasparenza: "Fondi insufficienti". L'assessora: "Già stanziato l'aumento"

Il presidente della commissione Palumbo chiede l'annullamento della gara in autotutela

Il braccio di ferro sulle mense delle scuole del comune di Roma si è spostato, questa mattina, al tavolo della commissione capitolina Trasparenza, presieduta da Marco Palumbo. Anche in questa sede, lavoratori e sindacati hanno chiesto il ritiro dell'affidamento della gara. Sono stati ascoltati anche   gli operatori del settore sulla gara divisa in 15 lotti, che riduce la spesa per bambino dagli attuali 7 euro per per i nidi e poco meno di 5 per materne ed elementari, a poco più di 4 per tutte e tre le categorie. 

Una cifra irrisoria, secondo sindacati e opposizioni, con cui "è impossibile garantire la qualità del cibo, per non parlare della filiera corta e del biologico" come richiesto dal bando stesso. Così è stato ribadito l'appello all'amministrazione: "Chiediamo un atto di coraggio, fermiamoci un attimo e rivediamo il tutto. Non si possono mettere a rischio i livelli occupazionali dei lavoratori e la salute de bambini". Presente in commissione anche il capo staff dell'assessorato alla Scuola, Emanuele Montini.

A sostegno della richiesta dei lavoratori, il presidente della Commissione Trasparenza Marco Palumbo e la consigliera comunale Pd Valeria Baglio: "L'amministrazione comunale disponga l'annullamento in autotutela del bando per l'affidamento del servizio di refezione scolastica che avrà la durata di un anno. Una gara che, per come è stata impostata, avrà drammatiche e inevitabili ripercussioni sia sulla qualità dei pasti sia sui livelli occupazionali". 

Dichiara invece Rachele Mussolini, consigliere comunale della lista civica Con Giorgia e vicepresidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale: "La soluzione da adottare per evitare danni di proporzioni inimmaginabili è solo una: intervenire da subito esercitando il potere di autotutela e ritirando un atto che, se dovesse rimanere in piedi, finirebbe per generare una macelleria sociale a danno dei lavoratori, peraltro già gravati da condizioni vergognose, e dei bambini. 

Non si è fatta attendere la replica dell'assessora alla Scuola, Laura Baldassarre: "In merito alla gara sulla refezione scolastica vogliamo essere molto chiari una volta per tutte: abbiamo stanziato in bilancio i fondi necessari per aumentare ulteriormente la qualità del servizio. Lo stesso prezzo base d'asta è superiore a quello della gara precedente. La qualità dei cibi è salvaguardata e migliorata con, ad esempio, alimenti biologici e certificati, con prodotti provenienti da non più di 300 km, con diete speciali garantite. Il nostro sistema di refezione scolastica e' stato preso a modello all'estero, una best-practice di sviluppo sostenibile da studiare e imitare. La gara viene vigilata grazie al protocollo collaborativo con Anac, non si tratta di una gara al massimo ribasso, il criterio scelto è quello dell'offerta economicamente più vantaggiosa". Poi ha aggiunto, riferendosi alla claudola sociale: "In decine di incontri con lavoratori e sindacati questo concetto è stato condiviso e ribadito. Il costo medio attuale è di 4,40 euro, il prezzo a base d'asta di 5,52: l'amministrazione ha impegnato le cifre necessarie a coprire l'incremento dei costi". 

Presente in commissione anche Nicoletta Lagioia segretaria della Cub Roma. Fa sapere con una nota: "Il servizio delle mense scolastiche della capitale non è il fiore all'occhiello che continuate a propagandare. Oggi con grande fatica il servizio viene garantito dai lavoratori stremati dalle condizioni alle quali vengono sottoposti e che affrontano con professionalità per puro spirito di servizio nei confronti dei bambini. Come pensate possano cambiare le condizioni se i bandi continuano a ribasso? Chiediamo che questo bando venga sospeso immediatamente"

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