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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

A Roma mancano 500 medici di base. Ponte Galeria con tremila pazienti scoperti

Dello scorso maggio una mozione della consigliera Pd Eleonora Mattia. L'allarme è arrivato sia dalla fondazione Gimbe che dall'ordine dei Medici del Lazio

Due anni fa i medici di medicina generale sul territorio regionale erano 4.354, oggi sono ridotti a 4.056, solo a Roma erano 2.526 e ora sono 1.982, oltre 500 in meno. I dati sono stati forniti dal presidente dell'ordine dei medici del Lazio, Antonio Magi. Ma già la fondazione Gimbe aveva lanciato l'allarme in un report di quattro mesi fa. Un quadro quello in particolar modo della Città metropolitana di Roma che vede aree periferiche scoperte da uno dei servizi di base fondamentali per il cittadino.  

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"Nel Lazio dovrebbero essere circa 5.400 e nella capitale ce ne vorrebbero circa 2.800. Qui invece si rischia un’ulteriore riduzione del 40% dei colleghi entro il 2025 per via dei pensionamenti" specifica ancora Magi. Un quadro peggiorato con la pandemia, quando il rapporto con il paziente è diventato quasi esclusivamente digitale, tramite il telefonino, uno stress per i professionisti che si ritrovano oggi a rispondere a ogni ora del giorno e della notte a messaggini continui sui proprio smartphone. Tanti di loro stanno mollando il posto prima dell'età pensionabile. 

La mozione mai discussa

Una situazione che era stata messa in evidenza anche alla Pisana da una mozione protocollata (ma mai discussa) della consigliera del Pd Eleonora Mattia. "In questo scenario la discrezionalità dei medici di base nella scelta su dove aprire il proprio studio sta già lasciando scoperte molte zone di Roma, come segnalatomi da numerosi cittadini, e rischia di compromettere l'accesso alle cure di base per molti pazienti". Vedi il caso della zona di Ponte Galeria, dove fino al 30 maggio scorso c'erano due medici di base, con 1500 assistiti a testa, e oggi ci sono 3mila pazienti scoperti. 

"Con una mozione a mia prima firma ho chiesto al presidente Rocca, che ha anche la delega alla Sanità, di indicare, già a partire dal prossimo bando per la copertura delle zone carenti di assistenza primaria, vincoli di apertura anche nelle zone del territorio di Roma Capitale, dove mancano i medici di medicina generale o pediatri di libera scelta - spiega Mattia - al fine di garantire a tutti i cittadini non solo il rapporto ottimale previsto di un medico ogni mille abitanti residenti ma anche la vicinanza degli studi medici in modo che siano accessibili anche a persone anziane o con ridotta mobilità o che si spostano con i mezzi pubblici, soprattutto in periferia". L'atto però non è mai stato discusso. E sul problema i territori sono ancora in attesa di soluzioni. 


 

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