rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Matrimoni gay, il veto di Alfano non blocca il Campidoglio: "E' una misura di civiltà"

Primo cittadino e 'vice' si sono scagliati contro il Viminale che ieri ha intimato ai sindaci d'Italia di non registrare le unioni tra omosessuali contratte all'estero. Domani in Aula la delibera sulle Unioni Civili

“Chi cerca oggi una conflittualità sull'amore vive probabilmente nel secolo sbagliato”. La risposta ufficiale al ministro dell'Interno Angelino Alfano che ieri ha emanato una circolare intimando ai sindaci d'Italia di non registrare unioni civili contratte all'estero tra persone dello stesso sesso, arriverà con i fatti, con molta probabilità nel giro di pochi giorni. A parole invece, all'indomani della polemica nazionale, la replica del sindaco Ignazio Marino al Viminale è già arrivata: Roma tira dritto per la sua strada. “Ritengo che una discussione di questo tipo sulle unioni civili nel 2014 rifletta sentimenti e visioni del secolo passato”ha affermato il sindaco Ignazio Marino a margine di un convegno in Campidoglio. “Penso che chi si ama debba avere la possibilità di vedere riconosciuto il proprio amore e i propri sentimenti”.

IL SINDACO - Marino si allinea quindi alla lunga schiera di sindaci che, dal bolognese Virginio Merola al milanese Giuliano Pisapia, hanno deciso di disobbedire ad Alfano. E non solo perché proprio domani la delibera sul registro delle Unioni Civili inizierà ad essere discussa in Assemblea Capitolina, ma anche perché, entrando nel merito del veto del ministro di Ncd, Marino si era già espresso a favore il 16 settembre scorso: “Ho chiesto ai partiti politici e al presidente dell'Aula Giulio Cesare Mirko Coratti che si avvii il processo per il riconoscimento dei matrimoni contratti all'estero, sia di eterosessuali, sia di omosessuali, di coppie che si trasferiscono a vivere qui perché penso sia una normale procedura di civiltà” aveva detto. Affermazioni che avevano suscitato la reazione del mondo cattolico: “Continuano in Campidoglio i tentativi di forzare il diritto a scopo ideologico” l'esordio di un editoriale di Angelo Zama su Romasette.it.

NIERI CONTRO ALFANO - Con Marino impegnato a Bruxelles, ieri la risposta è arrivata dal vicesindaco Luigi Nieri che ha aspramente commentato su Facebook la decisione del ministro dell'Interno e si è schierato a favore dei sindaci 'ribelli': “Angelino Alfano proprio non riesce a concentrarsi sulla prevenzione dei crimini, sulla sicurezza urbana, sul contrasto alle mafie. Sui compiti del ministro dell'Interno, insomma. No, lui preferisce altri temi, ha altre priorità” scrive il vicesindaco. “Dunque adesso i diritti civili negati ai cittadini sono una questione di ordine pubblico? E' una cosa aberrante, oltre che una scelta lesiva dell'autonomia dei sindaci a riguardo”. Conclude Nieri: “Mi batterò, con ancora maggior decisione, per introdurre al più presto questa misura di civiltà anche a Roma”.

DELIBERA UNIONI CIVILI - Intanto domani la delibera sul riconoscimento delle Unioni civili approderà in Aula Giulio Cesare dove il dibattito si preannuncia acceso. “Dopo mesi di rinvii, sembra essere arrivato anche per il Campidoglio il momento delle unioni civili”annuncia il consigliere capitolino di Sel e attivista per i diritti Lgbt Imma Battaglia. La discussione inizierà dopo la votazione del piano dei bus. La conferma anche dal coordinatore della maggioranza, Fabrizio Panecaldo: “Nessuno slittamento, giovedì si riprenderà dal Piano Bus (oggi pomeriggio su questo si riunirà la Giunta per le controdeduzioni ai pareri dei Municipi, ndr) e poi si passerà alle unioni civili”.

OPPOSIZIONE - Ad annunciare battaglia sul tema l'ex sindaco e consigliere capitolino Gianni Alemanno: “L'iniziativa presa oggi dal ministro Alfano è un segnale importante che dimostra l'illegalità dei registri civili per i matrimoni gay e quindi l'inutilità di replicare l'iniziativa presa in alcune città anche a Roma” commenta. “Mi auguro che questa circolare inviata dal Viminale alle prefetture faccia riflettere il sindaco Marino sull'opportunità di ritirare la delibera di Giunta. Se invece nella sinistra romana prevarrà la volontà di portare avanti una battaglia ideologica illegale noi faremo una dura opposizione e presenteremo un esposto alla Prefettura di Roma per impugnare questa delibera”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Matrimoni gay, il veto di Alfano non blocca il Campidoglio: "E' una misura di civiltà"

RomaToday è in caricamento