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Mafia Capitale, Marino rinuncia alla scorta: "Meglio pattuglie in periferia"

In una missiva il prefetto Pecoraro aveva assegnato un'auto e 4 uomini al sindaco che però ha formalmente rifiutato la protezione: "Credo che i cittadini non debbano pagare questo costo"

Lo aveva promesso a qualche settimana in un'intervista radiofonica ed ha mantenuto la parola. Ignazio Marino dice no alla scorta, stavolta in maniera formale. Il prefetto Giuseppe Pecoraro infatti in una lettera inviata prima di Natale aveva espresso la necessità di protezione personale con un servizio previsto di livello quattro, ovvero un'auto non blindata e quattro uomini. Marino però ha rinunciato alla protezione, pur nel rispetto della decisione del prefetto.

Di scorta per Marino si era parlato già lo scorso 4 dicembre. Due giorni prima era esplosa l'inchiesta Mondo di Mezzo dalla quale emergeva una certa avversità verso il sindaco da parte degli indagati. Da qui l'idea di Pecoraro di consigliare una scorta, rinunciando quindi alla bicicletta. Queste le dichiarazioni: "In un momento così complesso dobbiamo garantire la sicurezza del sindaco Marino che va protetto. Dovrebbe rinunciare a girare con la sua bicicletta, valutiamo la scorta. Ci sono intercettazioni che confermano che un'esposizione del sindaco c'è e va valutata con le altre forze dell'ordine".

Marino però si era opposto e stavolta ha fatto un passo ufficiale. All'epoca dichiarò: "A Roma abbiamo gia?un migliaio di persone che vivono sotto scorta, per alcune e'essenziale per altri, soprattutto nella categoria dei politici, è una comodità per avere la macchina di Stato. Per questo ho fatto resistenza al fatto di avere una scorta e non l'ho avuta. Se non è proprio necessario io credo che i cittadini non debbano pagare questo costo. E' meglio che quegli uomini siano utilizzati, ad esempio, per la sicurezza delle nostre periferie".

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