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Marino: "Non sono indagato. Ripensamenti sulle dimissioni? Farò delle verifiche"

Il sindaco convoca una conferenza stampa per dire la sua sullo scandalo scontrini. E sulle dimissioni non esclude il ritorno: "Ho 20 giorni per riflettere e fare verifiche"

Una conferenza, la prima dopo le dimissioni, per dire che non è indagato. Un racconto, quello della vicenda che ha portato alle sue dimissioni, che dimentica completamente il ruolo del PD per tirare il ballo le opposizioni e i loro esposti "vergognosi e da ignoranti". Un futuro, quello prossimo entro il fatidico 2 novembre data ultima per ritirare le dimissioni, ancora tutto da scrivere. E' un Ignazio Marino che tenta il contropiede e che prova a rilanciarsi quello che oggi si presenta in conferenza stampa per dire la sua sullo scandalo scontrini. Un incontro quello con i giornalisti che arriva il giorno dopo essere stato ascoltato quattro ore in Procura. Con lui il suo avvocato Enzo Musco.

LA CONFERENZA STAMPA - Marino spiega di aver "deciso di convocare questa conferenza stampa per un motivo preciso: volevo parlare a voi ma soprattutto e romani e italiani spiegando che il 12 del mese ho firmato una lettera di dimissioni in seguito ad alcuni esposti presentati delle forze politiche, in particolare M5S e An-Fdi. Quindi ho deciso di dimettermi perchè ho estremo rispetto dell'autorità giudiziaria e volevo presentarmi da dimissionario. Ringrazio la Procura per avermi voluto ascoltare da persona informata sui fatti: non sono indagato, sono entrato da persona informata sui fatti e uscito da persona informata sui fatti". 

MAI USATO DENARO PUBBLICO - Il sindaco dimissionario aggiunge poi: "Non ho mai utilizzato denaro pubblico a scopo privato, semmai il contrario come nel mio ultimo viaggio istituzionale". Quindi entra nel dettaglio: "Nel mio ultimo viaggio istituzionale mi sono recato per due giorni a New York, dove il 1 settembre ho incontrato la commissaria del Dipartimento Housing and Preservation Vicki Been perché avevo intenzione di confrontare le loro politiche di housing sociale con quelle di Roma, oltre a quelle sul patrimonio pubblico che ho portato in votazione quest'anno in Assemblea Capitolina". La sera del 31 agosto "ero a New York - ha continuato Marino - il giorno dopo ho incontrato la commissione, il 2 settembre come alcuni di voi ricorderanno ho avuto un lungo incontro col sindaco Bill De Blasio per concludere questa riflessione sul patrimonio immobiliare, al termine del quale abbiamo avuto una conferenza stampa offerta in video alle televisioni americane e italiane. Può essere considerato questo un viaggio istituzionale, immagino, ma siccome ero al termine di una vacanza negli Usa, decisi di pagare oltre 7-800 euro di albergo con I soldi miei personali. Questo per illustrare che non solo non ho utilizzato danaro pubblico per fini privato, ma in alcune circostanze ho utilizzato denaro personale per fini pubblici". 

GLI ESPOSTI - Il sindaco spiega che "quelli di M5S e An-Fdi nei miei confronti sono esposti che non esito a definire vergognosi, sono scritti o da persone in malafede o ignoranti. In uno si dice che il sindaco avrebbe utilizzato risorse pubbliche per la tintoria, bastava approfondire per scoprire che non e' la tintoria dei miei abiti ma di quelli storici dei trombettieri di Vitorchiano, che accolgono tutti i capi di Stato".

IL SUO AVVOCATO - Parla anche il suo avvocato, Enzo Musco: "Le spiegazioni fornite dal sindaco sono più che sufficienti e riabilitano la sua figura dopo che nei giorni scorsi era stato indicato come un peculatore. Confermo che il sindaco è stato sentito in Procura come persona informata sui fatti, quindi il sindaco non è indagato in niente. È entrato come persona informata sui fatti ed è uscito come persona informata sui fatti".  

LE DIMISSIONI - Inevitabile scivolare poi sulle dimissioni. Marino continua a non escludere il ritorno. "Quando scrissi alcuni fa come prevede la legge una lettera alla presidente Baglio mi presi i 20 giorni che la legge prevede per fare le opportune riflessioni e verifiche. Se ci ripenserò? Come prevede la legge- ha ribadito Marino- mi sono preso i 20 giorni per riflettere e fare le verifiche. Se ho ancora una maggioranza in Assemblea capitolina? Fa parte delle verifiche che bisognerà fare". 

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