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Campidoglio, Renzi torna all'attacco di Marino: "O governa o va a casa"

Il premier lo ha dichiarato nel corso di un'intervista al Tg5: "Non si può continuare con questa telenovela". Intanto si lavora al rimpasto. Apertura dell'ex assessore di Veltroni, Marco Causi: "Se il Pd me lo chiede faccio il vicesindaco"

Il premier Renzi torna alla carica sulla 'questione romana'. Un secondo avviso di sfratto, ancora più esplicito del precedente, arriva in serata, ancora sul piccolo schermo. Questa volta il sindaco Ignazio Marino è in compagnia del governatore della Sicilia Rosario Crocetta: "Governino se sono in grado o vadano a casa" le parole di Matteo Renzi nel corso di un'intervista al Tg5. Nessuna attenuante sull'onestà, nessun riferimento al fatto che la Capitale è appesa a quanto deciderà il ministro dell'Interno Angelino Alfano in merito a un eventuale scioglimento del Comune di Roma. "Si smetta di guardare tutti i giorni a complicati giochi politici. Se sono in grado governino, se no vadano a casa. Ma non si può continuare con questa telenovela. La gente non si chiede se quel politico resta, ma se è in grado di rispondere alle sue esigenze" ha detto Renzi.

Intanto l'arrivo della 'nuova fase' di Marino è congelata in attesa del giudizio del Viminale che potrebbe esprimersi all'inizio della prossima settimana. "La proposta arriverà subito dopo, non un minuto prima" ha spiegato più volte il commissario del Pd romano Matteo Orfini. Oltre al vicesindaco Luigi Nieri, da rimpiazzare c'è anche l'assessore alla Mobilità Guido Improta, la cui attività continua anche se ormai da oltre un mese ha annunciato le dimissioni anche se anche la titolare del Bilancio Silvia Scozzese potrebbe cogliere l'occasione del rimpasto per uscire di scena. 

Dopo giorni di smentite, ieri un'apertura è arrivata dal deputato Marco Causi, intervenuto alla presentazione del libro di Walter Tocci alla festa dell'Unità di villa Fiorelli. L'ex assessore al Bilancio di Walter Veltroni ha detto: "Se è necessario, se il sindaco e il mio partito ritengono che il mio tempo è utilizzato meglio dando una mano all'emergenza romana, io lo farò, lo faccio". Poi ha aggiunto: "Non chiedo niente, non ho mai pensato di candidarmi. Questa è la mia città, e se c'è un'emergenza e il partito lo ritiene, lo faccio. Lascio il mio ruolo in Parlamento e vengo a Roma". 

E se il 'tassello' del vicesindaco sembra sia in via di risoluzione, rimangono agitate le acque con Sel, ormai in appoggio esterno senza più rappresentanti in giunta. In Aula la frattura interna alla maggioranza è visibile. Mercoledì il gruppo dei vendoliani, in protesta nei confronti del Pd che ha votato insieme all'opposizione per rimandare la discussione di una delibera a prima firma Sinistra ecologia e libertà, ha lasciato gli scranni per sedersi tra il pubblico. E il capogruppo Gianluca Peciola è tornato a polemizzare con il Governo: "E' incredibile che a pochi mesi da un evento di portata mondiale come il Giubileo, il Governo Renzi ancora non abbia sbloccato i fondi per la Capitale. Il Governo ci deve far sapere se vuole mettere Roma nelle condizioni di affrontare un evento importante come il Giubileo".

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