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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica Nomentano / Piazza del Campidano

Marcello De Vito pronto a riprendersi l'Aula: il ritorno in Campidoglio gela i grillini

L'ex presidente dell'Assemblea Capitolina intervistato dal Corriere della Sera: "Torno alla guida del Consiglio". Poi il duro attacco a Di Maio: "Ha giocato su mia pelle"

Un arrresto arrivato sulla base di "congetture" ed "enunciati contraddittori": così la Cassazione ha smontato le accuse della Procura di Roma nei confronti di Marcello De Vito, l'ex presidente dell'Assemblea Capitolina sospeso dal Prefetto dopo l'arresto del 20 marzo scorso. 

Su De Vito solo "congetture": accuse smontate

Secondo i giudici della Suprema Corte le accuse contro il consigliere grillino non reggono e si basano su motivazioni insufficienti

Così se il Tribunale del Riesame, con udienza convocata il 10 settembre, dovesse revocare i domiciliari De Vito potrebbe tornare libero e in Aula Giulio Cesare. 

De Vito: "Torno in Aula Giulio Cesare"

Una volontà che il mister preferenze del M5s romano non nasconde. "Sono certo della mia innocenza e confido nel pieno accertamento da parte della magistratura. Per questo motivo non posso, non voglio e non debbo fare passi indietro rispetto alle funzioni che ricopro" - ha detto De Vito intervistato dal Corriere della Sera. 

L'affaire De Vito spacca i grillini

Un possibile ritorno in Aula che gela i grillini sull'affaire De Vito, e sulla sua revoca, spaccati da mesi. In Campidoglio, dove i lavori sono in lenta ripresa dopo la pausa estiva, bocche cucite e chat bandite. Il M5s resta in silenzio, attende l'evolversi della situazione. 

"Il gruppo capitolino ha unanimemente deciso di non assumere posizioni inerenti al fatto giudiziario. Quando saranno revocate le misure cautelari, e il prefetto revocherà il provvedimento di sospensione, secondo quando previsto dalle normative, (De Vito, ndr) tornerà a presiedere l’assemblea capitolina" - ha fatto sapere il capogruppo pentastellato in Campidoglio, Giuliano Pacetti. 

Il ritorno di De Vito "temuto" dai grillini

Un ritorno "temuto", costellato di incognite: l'arresto dell'ex candidato sindaco grillino ha causato più di qualche imbarazzo nel MoVimento, rapporti e relazioni si sono raffreddati con De Vito che in una lettera dal carcere non aveva mancato di esprimere il proprio rammarico. 

"Ho provato rabbia e delusione per le parole di abbandono degli 'amici'. Posso dire che ho ricevuto maggiore solidarietà delle persone in queste retrovie che in qualsiasi altro posto" - aveva scritto da Regina Coeli. 

Una critica a chi, con atteggiamento giustizialista, si era lanciato in giudizi sommari e sentenze affrettate. De Vito ce l'ha anche e soprattutto con Di Maio, il capo politico che dopo l'arrresto si era espresso per la sua "cacciata" immediata dal M5s. Espulsione poi mai formalmemte avvenuta. 

De Vito attacca Di Maio: "Ha giocato su mia pelle"

"Sussistono plurime violazioni del nostro statuto e codice etico: le regole valgono per tutti? Uno vale uno? Sussiste soprattutto un comportamento deludente sul piano umano da parte di un capo politico. Non si può giocare sulla pelle delle persone. Il Movimento che io ho conosciuto - ha detto De Vito al CorSera - non può ammetterlo. Credo anche che la gestione della mia vicenda sia stata utilizzata per poi declinare una campagna elettorale contro l’avversario/alleato della Lega su temi giustizialisti, preoccupato esclusivamente dalla perdita del consenso via via registrata dall’inizio dell’esperienza di governo gialloverde. Egoismo, cinismo, spregiudicatezza non possono essere queste le 'doti' politiche di un capo del M5S. Se non ritroviamo i nostri valori e temi di base, non vi sarà 'contratto' o 'accordo politico' che dir si voglia che possa essere utile, per il Paese e per noi". 

De Vito sui colleghi in Campidoglio: "Da loro più equilibrio"

E se la stoccata ai vertici e rappresentanti nazionali è netta, con Bonafede, Fraccaro, Toninelli e Paragone definiti "senza scrupolo", De Vito è meno duro sui colleghi del Campidoglio: "I comportamenti, in particolare nei mesi successivi all’arresto, mi sono apparsi ben più contrassegnati da prudenza, calma ed equilibrio, soprattutto da parte della sindaca Raggi. E gliene dò atto".

Parole che sanno di disgelo, forse in vista della sua "temuta" risalita sullo scranno da presidente. E' tra poche settimane che De Vito potrebbe tornare a condividere con loro l'Aula Giulio Cesare e gli obiettivi della maggioranza. 
 

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