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Rottamatori, quale futuro? Rispunta la vecchia mappa, ma molte aree sono state già bocciate

Con l'atto firmato a fine anno dal dipartimento Ambiente vengono prorogati fino al 30 aprile gli sfasciacarrozze incompatibili con gli ambienti circostanti. Ma le aree alternative sono le stesse di un accordo di Programma del 1997

Una mappa di siti alternativi per i rottamatori della Capitale. E in poche ore, sui social, scoppia la polemica. "Uno sfascio a via di Salone? Fa ridere. E' un'area Acea, e c'è la famosa torre piezometrica", "viale Togliatti? Ma se in quell'area c'è già il Centro Servizi Prenestino". I commenti dai comitati di quartieri si sprecano, perché a molti salta all'occhio che le 14 aree elencate, con tanto di cartografia, nella determina dirigenziale 1448 del 24 dicembre 2015, non rappresentano esattamente una novità. Con l'atto firmato a fine anno dal dipartimento Ambiente, l'ultimo in materia, vengono prorogati i circa 100 sfasciacarrozze sparsi in città, dal parco archeologico di Centocelle alle aree su Appia Antica e Laurentina, chi fino al 30 aprile, chi fino al 30 giugno 2016, a seconda delle categorie di impianti. L'ennesima proroga. 

La determinazione ne individua una trentina, siti in aree idonee che potrebbero regolarizzare la concessione rispondendo ad alcune richieste Ue (che hanno tempo per farlo fino al 30 giugno), e altri, 41 collocati su aree con vincoli ambientali definiti "ad alta criticità", e 52 "a media criticità" che devono essere urgentemente trasferiti. Questi hanno tempo fino al 30 aprile per presentare un progetto su una delle aree presenti negli allegati, per l'avvio delle eventuali Conferenze dei Servizi. Che però sono le stesse dell'accordo di Programma del '97, molte già scartate e che già ospitano altre strutture. 

Andiamo da via Aurelia (altezza via Pio Spezi, dove sono in corso da 20 anni lavori per il rifacimento dell'impianto fognario), a viale Togliatti (dove nel frattempo è sorto il Centro Servizi Prenestino), al consorzio industriale Santa Palomba, a via di Salone. E ancora da Tor Cervara alla Maglianella. Tutti quadranti già valutati, scartati o mai ammodernati e resi adatti ad ospitare le strutture (in basso la lista). Ricapitolando dunque: entro il 30 aprile, gli operatori classificati come "ad alta" e "media" criticità dovrebbero redigere un progetto per uno di questi luoghi, sempre gli stessi. Pena "la scadenza dell'autorizzazione stessa". Ma l'autorizzazione scade ogni sei o dodici mesi da vent'anni, e puntualmente viene prorogata.  

via Aurelia,
via della Storta (altezza via Selva Nera),
via Casal Selce (zona via Boccioleto),
via Casalbianco (Marco Simone),
Osteria Nuova (via della Stazione di Cesano),
Consorzio industriale Santa Palomba, (via delle Gerbere)
via Casal Selce 1 (altezza via Castel di Guido intersezione con via Aurelia),
via Maglianella (altezza via Serravello Scrivia),
via Vaccari (a Ottavia),
via di Salone (altezza stazione),
via Laurentina (Valleranello).
viale Togliatti (angolo Prenseti),
via della Cecchignola (Tor Pagnotta),
via Casal Boccone (altezza via Ugo Ojetti)
via di Tor Cervara (altezza via Mario Schifano).

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