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Forma Urbis: ecco i progetti per il Museo della Città e per gli Atelier dell'Opera

Il manifesto per la rinascita culturale di Roma è stato presentato dal Comitato "Ripartiamo dai Fori" nel corso del convegno "Mettiamoci all'opera" andato in scena ieri presso il palazzo ex Pantanelle

Ridefinire la forma della città e delle periferie attraverso un piano straordinario di interventi che tenga insieme sviluppo locale sostenibile e rilancio culturale, un'azione di rigenerazione urbana integrata che accresca la quantità e la qualità delle relazioni sociali e culturali”. É questo il fine ultimo per l'armonizzazione della metropoli di Roma, proposto nel manifesto “Forma Urbis” presentato ieri dal comitato “Ripartiamo dai Fori” nel corso del convegno “Mettiamoci all'opera”.

AL CENTRO LA BELLEZZA - Integrare Appia antica e area archeologica centrale in un unico grande parco pubblico farebbe rinascere l'antica Forma Urbis, dove gli spazi pubblici, la bellezza e la natura erano al centro della vita dei cittadini: verde dentro e fuori le mura, la città concepita per il benessere delle persone. Ma ciò oggi avrebbe un altro vantaggio: oltre a un corridoio naturale rappresenterebbe un corridoio culturale e sociale che dalle pendici del “vulcano laziale”, colli Albani, entrerebbe nel cuore della città unificando simbolicamente centro e periferia attraverso uno straordinario spazio pubblico condiviso e fondato sui valori universali della cultura e della bellezza.

LA METROPOLI SELVAGGIA Il centro storico è diventato uno spazio assediato da colonne di pullman funzionali a visite lampo, deturpato da un commercio dozzinale, che sia o no abusivo, reso insicuro da una movida notturna esasperata: in questo modo la città non si arricchisce e non arricchisce chi la visita, con il suo patrimonio storico-artistico non produce benessere e conoscenza, non crea sviluppo sostenibile, non offre nuove opportunità di occupazione e nuovi sbocchi di mercato. Per avere un turismo di qualità occorre che vi sia un offerta culturale adeguata e una quantità urbana diffusa che permetta di fare della città, e non solo di alcuni dei suoi monumenti, la meta privilegiata del turismo.

IL NUOVO MUSEO DELLA CITTA' – A Roma il museo della città ha una storia travagliata che s'intreccia con la storia dell'ex Pastificio Pantanella, complesso di 23.000 mq sito in una posizione strategica ed unica al mondo, tra il Circo Massimo e la Bocca della Verità. L'edificio è stato in passato un museo della città: dal '30 al '39 ha infatti ospitato il Museo dell'Impero, oggi all'Eur con il nome di Museo della Civiltà Romana.

Attualmente Roma non possiede un Museo della Città di ultima generazione, così come non possiede un vero e proprio museo archeologico che documenti l'antica topografia della città. A questa lacuna l'amministrazione comunale ha cercato di porre rimedio negli ultimi 10 anni cercando di reinsediare proprio a via dei Cerchi un grande polo museale che tenesse insieme Museo della città e museo archeologico senza però ancora mai riuscirvi.

Il museo della città a via dei Cerchi potrebbe contribuire a unificare e potenziare i percorsi di ricerca e sperimentazione relativi al sistemi informativi territoriali, alle ricostruzioni virtuali, al videomapping e alle tecnologie di fruizione interattiva, generando un circuito virtuoso tra conservazione e fruizione che produrrebbe la crescita del turismo di qualità e un più ampio accesso alla cultura dei cittadini.

GLI OBIETTIVI  – Sistemazione di tutte le opere oggi disperse e frammentate in enti e musei; fruizione al pubblico delle opere attraverso l'impiego di moderne tecnologie; creazione di spazi aperti al pubblico; avviare percorsi di sperimentazione e ricerca; produzione di attività produttrici di reddito connesse alla fruizione museale; attivazione di risorse economiche europee; azione di volano per l'economia della città e per nuovi progetti culturali; recupero e tutela di attività che sono state d'impulso alla produzione di opere di immenso pregio artistico e culturale;
 
I NUOVI ATELIER DELL'OPERA – L'attuale struttura dei laboratori, deposito costumi e attrezzi del Teatro dell'Opera è situata al Circo Massimo, nella struttura che ospita vari uffici del comune di Roma. L'immobile si sviluppa in verticale e l'intera struttura presenta delle criticità elevate sotto ogni aspetto: attività lavorative; sicurezza del lavoro; gestione del personale; spazi e sviluppo.

Dopo varie sollecitazioni è stata elaborata un'ipotesi di riqualificazione di un'area di proprietà del Teatro dell'Opera sita lungo la via Prenestina, insediandovi strutture progettate ex novo a partire dalle esigenze di produzione e gestione. Tra i vantaggi più importanti vi sarebbe quello di operare a favore di un effettivo decentramento dei servizi e della produzione, attraverso poli culturali diffusi che mettano in stretta correlazione istituti culturali, scuole e territorio, per un accesso democratico alla cultura e alle opportunità di crescita personale, economica e di lavoro.

LE CARATTERISTICHE DEL PROGETTO – Il progetto preliminare realizzato per il Teatro ha le seguenti caratteristiche e punti di forza: vasta area del lotto, con possibilità di realizzare percorsi differenziati interni per carico e scarico, verde e parcheggi; facile accesso dal GRA e dalle strade consolari; elevato collegamento con i mezzi pubblici; diminuzione dei costi di gestione e manutenzione; nuova tecnologia ecocompatibile e legata al risparmio energetico; spazi dimensionati e realizzati secondo le varie esigenze dei laboratori; costituzione di un polo culturale e formativo decentrato.

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