Sciopero generale Cgil: i lavoratori invadono Roma
I lavoratori della Cgil, chiamati allo sciopero generale dalla Camusso, invadono le strade di Roma, da piazza dei Cinquecento all'Arco di Costantino
La chiamata di Susanna Camusso allo sciopero generale, al raduno dei lavoratori in Piazza dei Cinquecento, pare non essere rimasta inascoltata. Sono tutti lì, sotto una selva di bandiere Cgil ed enormi palloni rossi sospesi a mezz'aria, all'angolo di Via Cavour. Il corteo, che prende lentamente forma da un enorme massa festante, inizia a muoversi alla volta del Colosseo. Attraversa via Cavour, piazza dell'Esquilino, via Liberiana, piazza di santa Maria Maggiore, via Merulana, via Labicana, via Celio Vibenna via di San Gregorio fino all'arco di Costantino, dove si terrà il comizio conclusivo.
Parte un camion con l'amplificazione dei lavoratori dell'edilizia, poi uno striscione della Funzione Pubblica di Roma e Lazio, poi i Metalmeccanici, poi un altro camion amplificato e così via; sfilano le varie sezioni e sigle, intervallate da amplificazioni. Lavoratori della cgil ma non solo, molti autonomi, e anche qualche "dissidente" degli altri sindacati, uno striscione su tutti recita: "Bonanni, dopo 35 anni mi vergogno di essere iscritto alla CISL".
Artigiani, associazioni, dipendenti pubblici, lavoratori di Mc Donald, insegnanti, ricercatori, pensionati, lavoratori mediaset. Le professioni rappresentate. E anche la politica con l'opposizione di centrosinistra al completo: Bersani, di Pietro e Vendola, Bonelli dei Verdi.
Tra gli slogan ce ne è per tutti, dai vertici della Regione a quelli del Governo, da "Polverini, Polverini.. Giù le mani dai bambini" a "Il cuoco Berlusconi sta cucinando bene bene gli italiani"; niente sconti neanche per il Vaticano con un diretto "paga anche tu". Poi slogan dialettali che suggeriscono anche una partecipazione nazionale. Due parole per riassumere le aspettative collettive: Mò Bast!
