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Almaviva, licenziati in corteo per le strade del Centro: "Basta ricatti"

La manifestazione è stata organizzata dal Comitato 1666 ex Almaviva. In piazza con loro molte realtà del mondo del lavoro, dei sindacati di base e dei movimenti

"Basta sfruttamento, basta ricatti". Con queste parole d'ordine i lavoratori della sede romana di Almaviva hanno sfilato oggi per le strade della Capitale, da piazza della Repubblica a piazza Santi Apostoli passando per i Fori Imperialisollevando la solidarietà di molte realtà lavorative e sindacali di base: dalla logistica ai dipendenti Atac e Ama passando per i movimenti di lotta per la casa e i sindacati Usi, Usb e Cobas.  Solidarietà anche dai colleghi di Napoli. Una mobilitazione organizzata dal Comitato 1666 ex Almaviva nato dopo la chiusura della sede romana della scietà di call center che ha lasciato senza lavoro 1666 persone. 

Un corteo per chiedere adeguati ammortizzatori sociali e un impegno concreto da parte delle istituzioni affinché il reinserimento del mondo del lavoro, spiegano, "avvenga senza la perdita di diritti acquisiti, salariali e di inquadramento". Ma anche per riaccendere i riflettori su interi settori del mondo del lavoro sempre più colpiti da precarietà e da "una corsa al ribasso che sta distruggendo i nostri diritti". Chiaro il messaggio dello striscione d'apertura: "1666 licenziati. Almaviva vergogna italiana". A sostenero un gruppo di ex dipendenti con una maschera bianca ormai ridotto al rango di lavoratori fantasma. 

"Sono giustissime le rivendicazioni dei lavoratori ex Almaviva sugli ammortizzatori sociali e sui provvedimenti per il ricollocamento. Dopo l'incontro che abbiamo avuto ieri con i ministri Calenda e Poletti e il sottosegretario Bellanova siamo già a lavoro per realizzare provvedimenti adeguati. Nessuno sarà lasciato solo" il commento di Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio che nei giorni scorsi ha annunciato che cercherà, in accordo con il Governo, di riaprire la trattativa. 

Intorno alle 17 il corteo è stato momentaneamente bloccato per la presenza di un pacco sospetto rinvenuto durante le bonifiche lungo l’itinerario. Il controllo effettuato dagli artificieri ha acclarato che si trattava di un falso allarme.

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