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Tagli alla scuola: l'occupazione nei licei Mamiani e Virgilio

I licei romani, tra cui Mamiani e Virgilio, continuano a manifestare contro la riforma Gelmini e i tagli alla scuola pubblica occupando le strutture scolastiche e facendo lezione nelle piazze della capitale

occupazioni-003_1Striscioni ai cancelli, qualche banco all'entrata e gruppetti di studenti addetti al servizio d'ordine che effettuano un controllo serrato su chi entra e chi esce. Proseguono le occupazioni negli istituti superiori della capitale. Contro la Riforma Gelmini e la manovra di razionalizzazione dei fondi per l'istruzione pubblica, contro i tagli delle cattedre e del personale  ATA, contro la proposta di legge dell'onorevole Arpa che riscrive le norme sul governo delle scuole, sul loro finanziamento e sulla carriera dei docenti secondo un'ispirazione aziendalista inserita in un contesto di organizzazione regionale. Queste le motivazioni che hanno spinto negli scorsi giorni gli studenti dei principali licei della capitale a protestare.

Occupazioni delle strutture affiancate da “lezioni in piazza con personaggi di spicco quali Giuliana Sgrena o  Aureliano Amadei, regista della pellicola “20 sigarette”, ha spiegato uno studente del liceo scientifico Virgilio di via Giulia, il tutto potendo contare con un “parziale appoggio” del corpo docente. Ai motivi esterni già citati si aggiungono anche “motivi interni legati alle condizioni strutturali e organizzative degli edifici scolastici” afferma il ragazzo “per questo abbiamo mandato oggi a manifestare un gruppo di studenti fuori dagli uffici di Corsetti (Presidente del I Municipio, ndr) che ci ha firmato un documento in cui garantiva la messa a disposizione di un'area parcheggio che però ancora non ci è stata concessa”.

Non sembra affatto scontato invece l'appoggio dei professori allo storico liceo classico Mamiani, dove un capannello di studenti si raccoglie questa mattina all'ingresso dell'edificio, nel tentativo di trovare un compromesso con il corpo docenti che, dal canto suo, suggerisce forme di protesta alternative. “E' una situazione ridicola” afferma una docente con una certa irritazione “vorrebbero interrompere l'occupazione perchè si rendono conto che non serve ma se non rientriamo a scuola non si può discutere”. Ciò che conta per gli occupanti è farsi sentire e portare avanti la protesta in modo costruttivo, “possiamo anche interrompere l'occupazione basta avere la garanzia che i professori collaboreranno con noi per organizzare altre forme con cui portare avanti la contestazione, come ad esempio lezioni in piazza” afferma uno studente all'ingresso della scuola.

Occupazione licei Mamiani e Virgilio 2010

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