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"Senza stipendio e senza pranzo": malore per un autista della Roma Tpl

Si tratta del delegato sindacale della Faisa Conf. A.I.L. Flavio Nassi: "Arrivato al capolinea del 344 a Rebibbia ho dovuto chiamare l'ambulanza". Il pranzo? "Non abbiamo ancora ricevuto lo stipendio di marzo"

“Mi sono sentito male perché negli ultimi giorni, dal momento che non ho ancora ricevuto lo stipendio, ho preferito far mangiare i miei figli”. La denuncia arriva da un autista della Roma Tpl e delegato sindacale della Faisa Conf. A.I.L. Flavio Nassi che questa mattina intorno a mezzogiorno, mentre era in servizio sul bus 344, arrivato al capolinea di Rebibbia ha accusato un malore. “Dopo aver avvisato la sala operativa sono stato costretto a lasciare il mezzo al capolinea e ad andare via con l'ambulanza perché nessun collega era disponibile a sostituirmi” denuncia Nassi a Romatoday, mentre è ancora al Pronto soccorso in attesa dei risultati delle analisi.

L'episodio, per il delegato sindacale, si inserisce nella difficile situazione che sono costretti ad affrontare i lavoratori del consorzio Roma Tpl ormai da diversi mesi. “Siamo al 15 di aprile e non abbiamo ancora ricevuto lo stipendio di marzo” denuncia. L'ennesimo ritardo, come raccontato nei mesi scorsi anche da Romatoday, che ha più volte messo alla prova i dipendenti dell'azienda che ha in gestione l'appalto delle linee di trasporto periferiche della Capitale. “Alcuni colleghi, proprio come negli scorsi mesi, non hanno più nemmeno i soldi per la benzina per arrivare al lavoro e preferiscono rimanere a casa con conseguenti disagi sul servizio per i cittadini” denuncia. “Ci scusiamo con l'utenza ma veramente è una situazione che sta diventando insostenibile”. Poi ha concluso: “L'assessore Improta, nel corso di un convegno organizzato dal mio sindacato, aveva assicurato che si sarebbe impegnato a fare in modo che non ci sarebbe stato più nemmeno un ritardo”.

“In questa situazione alla fine qualcosa doveva succedere” la denuncia del vicesegretario del Faisa Conf. A.I.L. del Lazio Alessandro Neri. “Purtroppo chi a casa ha una famiglia, preferisce privarsi del suo cibo per darlo ai figli e questo è il risultato. La situazione è esplosiva e oggi è stato oltrepassato ogni limite di umanità sia del lavoratore sia della persona” continua. “È da tempo che questa segreteria denuncia la grave situazione che dura ormai da tempo in merito al pagamento irregolare degli stipendi dei dipendenti di Roma Tpl. Siamo stanchi e chiediamo che vengano immediatamente presi dei provvedimenti seri. Faremo tutto quello che ci è consentito dalla legge per contrastare questo modus operandi e dare risposte concrete ai lavoratori e alle loro famiglie”.

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