rotate-mobile
Politica

Malagrotta 2, tecnici del Comune confermano il no alla discarica scelta dal Comune: "Possibile solo un risanamento ambientale"

Consegnato il parere degli uffici capitolini: "Il progetto deve passare per una valutazione di impatto ambientale"

Nella cava di Monte Carnevale, quella destinata per il Campidoglio a ospitare una discarica di servizio per Roma, può essere fatto solo un recupero ambientale definitivo. I tecnici comunali, rende noto l'agenzia Dire, confermano il loro parere, consegnato in regione Lazio: l'area, a loro avviso, non è idonea per smaltire i rifiuti della Capitale e per tanto il progetto della New Green Roma srl (Ngr) deve essere sottoposto a valutazione di impatto ambientale. 

Si ripete così lo scontro di pareri tra parte tecnica e parte politica. A indicare infatti Monte Carnevale, a pochi chilometri di distanza dall'ex discarica di Malagrotta, lo stesso Campidoglio con delibera di giunta del 31 dicembre. Una scelta che ha aperto crepe profonde nella maggioranza e nel Movimento romano, ancora insanate. Oltre che una frattura più che manifesta tra politici e tecnici. 

Ngr, società per due terzi della Mad di Valter Lozza (già proprietaria di due delle tre discariche attive nel Lazio, quelle di Roccasecca e Civitavecchia), titolare sull'area in oggetto di un'autorizzazione regionale per realizzare una discarica di inerti e fanghi, ha presentato una richiesta di autorizzazione solo per una porzione dell'intero progetto per la discarica di rifiuti trattati derivanti dagli urbani (due lotti da 75mila mq su oltre 1,4 milioni), e in questo senso punta a rinviare più avanti l'esame della valutazione di impatto ambientale. 

Ma Roma Capitale, o almeno la sua parte tecnica, frena. Nel documento del 29 maggio scorso firmato dal direttore della direzione Rifiuti, Risanamenti e Inquinamenti, Laura D'Aprile, e dal responsabile Valutazioni Ambientali, Cecilia Natali, ha in più parti sottolineato la lacunosità del progetto e la sua necessaria sottoposizione a procedura di via perchè 'va valutato nella sua interezza', considerando anche 'la sommatoria degli impatti ambientali prodotti sia dall'intervento in oggetto, che dagli impianti presenti nell'ambito territoriale di riferimento quali la Raffineria di Roma, l'impianto Ama di incenerimento dei rifiuti ospedalieri, il complesso impiantistico di Malagrotta e le cave per l'estrazione di materiali di costruzione.

Insomma, un muro che i tecnici hanno espresso più volte e già in occasione della prima autorizzazione regionale a una discarica di inerti. Un parere negativo che il Comune, parte politica, ha di fatto ignorato, non facendo alcun passo indietro rispetto alla scelta fissata in delibera, ignorando l'ondata di proteste arrivata dalla cittadinanza, e da parte della stessa anima ambientalista del Movimento Cinque Stelle. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Malagrotta 2, tecnici del Comune confermano il no alla discarica scelta dal Comune: "Possibile solo un risanamento ambientale"

RomaToday è in caricamento