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Mafia capitale, appalti nei campi rom: 13 rinviati a giudizio

Il gip Simonetta D'Alessandro ha disposto anche 4 patteggiamenti. Corruzione, falso e turbativa d'asta i reati contestati, a seconda delle posizioni

Tredici persone rinviate a giudizio e quattro patteggiamenti. E' questo quanto deciso ieri dal gip Simonetta D'Alessandro nell'ambito di uno dei filoni legati alla cosiddetta inchiesta 'mafia capitale. Al centro, un presunto giro di tangenti relativo agli appalti per la gestione dei campi rom della capitale. Nell'elenco degli imputati, oltre ad alcuni imprenditori, risultano diversi ex funzionari del dipartimento politiche sociali del Comune. Tra loro anche Emanuela Salvatori, già condannata a 4 anni.

Corruzione, falso e turbativa d'asta i reati contestati, a seconda delle posizioni, per fatti avvenuti tra la fine del 2013 e il marzo del 2014. Il processo inizierà il 19 aprile davanti all'ottava sezione penale. Il Comune di Roma si è costituito parte civile nel processo. 

I patteggiamenti sono stati ratificati per l'imprenditore Massimo Colangeli, 2 anni e 40mila euro, Roberto Chierici, amministratore di due cooperative, 3 anni e 5 mesi e 75mila euro, Eliseo de Luca, funzionario della polizia municipale,  2 anni e 9 mesi e 50mila euro, e Giuseppe Sesto, amministratore di una società coinvolta, 1 anno e 6 mesi di reclusione.

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