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Mafia capitale 2, Sabella esclude il commissariamento: "526 persone da sostituire"

L'assessore alla Legalità ha ribadito: "Non ci sono le condizioni". Intanto entro il 16 giugno la relazione dei commissari arriverà nelle mani del prefetto: "Avrò 45 giorni per formulare le mie ipotesi al Ministero"

“Oggi non ci sono le condizioni per il commissariamento del Comune di Roma”. Ne è convinto l'assessore alla Legalità Alfonso Sabella che anche questa mattina è stato chiamato a commentare un eventuale scioglimento dell'amministrazione capitolina per mafia in seguito alla seconda ondata di arresti. “Tutto quello che c'è scritto nell'ordinanza oggi non si sarebbe potuto verificare perché non facciamo più somme urgenze, proroghe, rinnovi e debiti fuori bilancio” ha spiegato. Anche l'aspetto tecnico, per l'assessore, non sarebbe un problema da poco: “Un commissario dovrebbe sostituire 526 persone: stiamo parlando di 15 presidenti, 25 consiglieri e 6 assessori per Municipio, di 48 consiglieri comunali, 12 assessori capitolini e il sindaco”. 

LA COMMISSIONE DI ACCESSO - Il commissariamento della Capitale, quindi, sembra essere una strada che difficilmente verrà percorsa. Anche perché, tra meno di 6 mesi, inizierà l'anno del Giubileo. Eppure non può dirsi nemmeno un'eventualità completamente chiusa. Con i primi arresti per l'inchiesta 'Mondo di mezzo' l'allora prefetto Giuseppe Pecoraro aveva incaricato una commissione di accesso e stilare una relazione sulla situazione dell'amministrazione capitolina. Sarebbe dovuta durare tre mesi, da dicembre a marzo, ma poi il tempo a disposizione dei commissari è stato prorogato fino a giugno. 

LA RELAZIONE - Il documento quindi finirà nelle mani di Franco Gabrielli all'inizio della prossima settimana, il 16 giugno. Da quel momento il prefetto avrà 45 giorni di tempo, quindi entro il 30 luglio, per elaborare le proprie osservazioni al ministero dell'Interno. A spiegarlo, lo stesso Gabrielli su SkyTg 24: “Aspetto la relazione della commissione che è stata nominata dopo la prima inchiesta”. E ancora. “La leggerò la corposa relazione pagina dopo pagina e poi avrò 45 giorni di tempo per formulare le mie osservazioni e proporle al ministero dell'Interno”. 

526 PERSONE DA SOSTITUIRE – Per l'assessore Sabella va fatta una “valutazione di carattere tecnico” in merito al commissariamento. “Un commissario oggi dovrebbe venire a sostituire 526 persone: stiamo parlando di 15 presidenti, 25 consiglieri e 6 assessori per Municipio, di 48 consiglieri comunali, 12 assessori capitolini e il sindaco” ha dichiarato. “Tutto questo lavoro dovrebbe essere fatto da un commissariamento composto al massimo da tre persone” ha continuato. Le conseguenze sarebbero anche politiche e il primo ad essere colpito sarebbe proprio Ignazio Marino: “Il sindaco di un Comune sciolto per mafia non si può ricandidare”. Ma non solo. Per Sabella: “I cittadini romani non si meritano il commissariamento, soprattutto in un momento in cui abbiamo il Giubileo alle porte, la candidatura alle Olimpiadi e soprattutto stiamo ripartendo per dare risposte alla città. Ci dobbiamo fermare proprio ora?” ha ribadito. 

APPARIRE ONESTI - “Questo è un momento in cui è importante essere onesti ma è anche importante apparire onesti, come diceva Paolo Borsellino” ha aggiunto. “Credo che lo sforzo che sta facendo il commissario Orfini, come quello di Stefano Esposito a Ostia, sia notevole, importante e doloroso, e lo stanno facendo con passione e determinazione: non credo che il problema sia soltanto del Pd, ma ci sono diversi partiti che devono passarsi una mano sulla coscienza. Non possiamo scherzare, a Roma la mafia c'è”. 

COMMISSARIARE LE COOP – Intanto il prefetto Gabrielli ha sottolineato un secondo fronte per un possibile commissariamento. “Ci siamo accorti che oltre 1300 migranti sono gestiti da cooperative sulle quali dovremmo necessariamente intervenire” ha spiegato a SkyTg24. “Siamo in contatto con il presidente Cantone e con la sua struttura proprio perché credo che l'unica prospettiva sia quella del commissariamento”.

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