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Sciopero caos, fermi solo 6 macchinisti su 40: "Atac poteva evitare la paralisi"

Lo denunciano in un'interrogazione gli esponenti di Nuovo Centrodestra Augello e Piso: "Chi aveva interesse a trasformare una modesta agitazione sindacale in un caso nazionale?"

Il caos durante lo sciopero di venerdì scorso sulla metro A si poteva evitare? Forse si. È quanto denunciano gli esponenti di Nuovo Centrodestra Andrea Augello e l'on. Vincenzo Piso in un'interrogazione. Il dato che porta a una simile conclusione è semplice: solo 6 macchinisti su 40 hanno incrociato le braccia. Quindi sarebbe bastata una maggiore organizzazione per evitare quanto è accaduto, con tanto di utenti inferociti contro i macchinisti e banchine piene che per motivi di sicurezza hanno addirittura richiesto l'intervento delle forze dell'ordine.

Un dato che, se confermato, farebbe crollare la tesi circolata nei giorni scorsi secondo cui era impossibile prevedere le conseguenze della mobilitazione sindacale perché per legge i lavoratori non sono tenuti a comunicare in anticipo la loro adesione alla protesta. I risultati della commissione interna ad Atac verranno esposti questo pomeriggio in Campidoglio dall'assessore alla Mobilità Guido Improta e dall'amministratore delegato di Atac Danilo Broggi. Nei giorni scorsi sono stati anche paventati dei possibili licenziamenti. Ad aver avviato le indagini c'è anche la Procura della Repubblica e l'Autority sugli scioperi. Da appurare quindi se il caos è stato causato da un eventuale mancato rispetto della fascia di garanzia, con macchinisti che si sono fermati prima delle 8.30, oppure c'è stato un corto circuito organizzativo che coinvolgerebbe quindi anche Atac tra i responsabili dell'accaduto. 

Nell'interrogazione anche Augello e Piso chiedono chiarezza: “Ora il Sindaco Marino deve spiegare ai magistrati e alla Commissione di Garanzia come sia possibile, ricevendo dai sindacati il preavviso previsto dalla legge e disponendo degli strumenti per comandare i macchinisti necessari a garantire il servizio pubblico essenziale, paralizzare l'intera linea A per l'astensione dal lavoro di soli 6 scioperanti” hanno scritto in una nota.  Secondo gli esponenti Ncd Atac, il 14 aprile scorso, avrebbe addirittura emanato una disposizione scritta con la quale “si era richiesto ai dirigenti delle linee di procedere ai comandi del relativo personale per assicurare il funzionamento delle metropolitane nelle ore di punta”. Secondo la ricostruzione di Augello e Piso i comandi non sarebbero stati effettuati.

A confermarlo ci sarebbe una registrazione nella quale si sente un altoparlante che ordina ai macchinisti di fermare ogni corsa. “Sarebbero bastati minimi accorgimenti organizzativi per evitare la paralisi” prosegue la nota. “Chi ha voluto gettare nel caos la città, drammatizzando uno sciopero quasi inesistente e scatenando la furia dei cittadini contro i macchinisti? Chi aveva interesse a trasformare una modesta agitazione sindacale in un caso nazionale?”.

Ieri l'assessore Improta ha ribadito la sua posizione sui licenziamenti: “I licenziamenti se si attiveranno non saranno in relazione al diritto di sciopero, che prevede al massimo sanzioni pecuniarie o sospensioni, ma a eventuali violazioni dei protocolli operativi dell'azienda. Esistono i diritti ma anche i doveri, e quindi le persone che non sono adeguate al lavoro per cui sono state assunte o che sbagliano, soprattutto se lo fanno in malafede, devono essere punite". Una risposta potrebbe arrivare proprio nelle prossime ore.

In Campidoglio sarà presente anche l'ad Broggi che potrebbe essere pronto a lasciare l'azienda: "Broggi rimarrà fin quando lui vorrà” ha affermato Improta a chi gli chiedeva conferma della scelta del dirigente di lasciare l'azienda capitolina. Poi però ha spiegato che il compito affidato a Broggi è terminato: “Siamo usciti dalla fase di emergenza economico-finanziaria, e questo era il lavoro che era stato affidato a Broggi. Adesso c'è una fase nuova dell'azienda e ovviamente c'è bisogno di competenze e skill diverse”.

Intanto l'Ugl, la sigla sindacale che ha indetto anche lo sciopero di venerdì scorso, è decisa a proseguire e ha già indetto una nuova mobilitazione: il prossimo 15 maggio sarà sciopero di 24 ore.

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