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Ciocchetti verso l'addio all'Udc per il "Laboratorio Lazio"

Il vicepresidente Udc della Regione verso il centrodestra e propone un “Rinnovamento anche legato ai simboli che dovranno essere presentati”

Luciano Ciocchetti fuori dall'Udc? Questo è quello che è parso a molti dopo la sua partecipazione all'incontro dell'associazione Imago presieduta da Francesco Aracri, deputato pidiellino che ha raccolto intorno a sé buona parte del centrodestra romano, prima tra tutti Renata Polverini e con lei Alemanno e Gasparri.
Ciocchetti, fedelissimo di Polverini e vicepresidente della Regione Lazio, nel suo intervento ha in qualche modo confermato i “rumors” della settimana scorsa che lo volevano sempre più lontano dall'Udc e più vicino al centrodestra, ma soprattutto ha rilanciato l'idea di una lista di ampie alleanze che comprenda, per le prossime elezioni, i moderati del Lazio.

Parole le sue che lasciano pochi dubbi sulle sue intenzioni: “Abbiamo una sinistra che guarda più verso la posizione di Sel e dell'Idv e non un Pd che qualche anno fa sembrava andare verso posizioni moderate. Credo che sia il caso di tentare di fare un esperimento, un 'laboratorio Lazio', con un programma legato alle grandi scelte e alle opere di risanamento e che garantisca sostegno alle imprese e alle famiglie”.
Ad ascoltare le sue parole, oltre a Polverini, Alemanno e Gasparri erano presenti il consigliere regionale Pdl Antonio Cicchetti, il sindaco di Marino Adriano Palozzi, dirigente del movimento polveriniano Città Nuove.

Davanti a loro, Ciocchetti ripercorre le ultime vicende che hanno scosso la regione Lazio e propone la sua ricetta per uscire dalla crisi: "Abbiamo di fronte come classe dirigente del Lazio una responsabilità diversa anche dal quadro delle vicende nazionali. Siamo chiamati a dare risposte ad amministratori e cittadini del Lazio, avendo portato avanti in due anni e mezzo un impegno particolare per dare un futuro a questa Regione, alle famiglie, alle imprese e ai territori. Questo percorso è stato interrotto da persone che hanno compiuto atti scandalosi - ha detto ancora Ciocchetti -, che hanno coinvolto chi non aveva colpa".

Per uscire da questo stato di cose Ciocchetti sembra dunque non guardare nel suo partito, l'Udc, per risolvere i problemi politici e amministrativi ma propone la strada nuova del “laboratorio Lazio anche per dare una risposta all'astensionismo e a Grillo, e che necessita di un rinnovamento anche legato ai simboli che dovranno essere presentati. Credo che i sindaci dei Comuni sotto i 15 mila abitanti, che conoscono il vero disagio dei cittadini, rappresentino la vera frontiera per il contrasto all'antipolitica. Nel Lazio - ha concluso Ciocchetti - si può tentare di costruire un percorso slegato dalle vicende nazionali, che presenta situazioni work in progress non ancora definite".

La presidente dimissionaria Renata Polverini ha voluto ringraziare Ciocchetti "per la grande lealtà con cui ha svolto il suo ruolo di vicepresidente. La sua vicinanza e la sua convinzione sui valori che sono nostro riferimento ha fatto sì che questa giunta sia stata la prima che ha cercato di mettere al centro gli interessi delle famiglie e delle imprese".

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