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Il Pd e il patto con Alemanno. Lite tra Orfini e Marroni

Ieri il commissario del Pd Roma in commissione antimafia ha attaccato l'opposizione dem ai tempi di Alemanno, definendola "eccessivamente consociativa". Dura la replica di Umberto Marroni

Tutti contro tutti. Nel Pd romano volano gli stracci e l'eterna resa dei conti sembra non risparmiare nessuno. L'ultimo fronte è quello che si è aperto ieri dopo le dichiarazioni in commissione antimafia di Matteo Orfini. Interpellato dalla presidente Rosy Bindi, Orfini ha attaccato la precedente procura e l'ex prefetto "che negava la presenza della mafia". Come è stato possibile non accorgersi di quello che stava accadendo a Roma?, è la domanda che origina il suo ragionamento. 

Orfini non risparmia attacchi anche al suo partito, a quello che ha preceduto la sua gestione. "Subito dopo l'esplosione della notizia dell'inchiesta su mafia capitale c'era un dibattito su quanto l'impianto di quell'inchiesta fosse da considerare forzato, nel senso che c'era chi nel mio partito, nella città di Roma, che riteneva eccessiva la contestazione dell'aggravante mafiosa".

"Il partito a Roma è sempre più stato ostaggio di uno scontro interno: molto poco si occupava dei problemi della città, più dell'organizzazione di potere nel Pd e per questo ha finito per non vedere quel che accadeva" e tutto questo è avvenuto "anche per come sono stati vissuti gli anni dell'amministrazione Alemanno. C'è stata una opposizione eccessivamente consociativa, che ha consentito che crescesse all'ombra del consociativismo quel patto criminale" di cui Carminati è protagonista. "Molto ha pesato - ha proseguito Orfini - la mancanza di anticorpi nella classe dirigente, così come avviene in molte città non abituate alla mafia".

Tanto è bastato per scatenare la reazione di Umberto Marroni, all'epoca alla guida del Pd in Campidoglio. "Le dichiarazioni di Orfini sono assurde e gravissime e mi hanno lasciato esterrefatto. Non si puo' in modo così irresponsabile strumentalizzare per polemica politica interna e di fazione un'importante istituzione dello Stato e del Parlamento Italiano come la Commissione Antimafia, confondendo sommari giudizi politici sull'efficacia dell'opposizione in Campidoglio, addirittura con oscuri "patti criminali". Le dichiarazioni fatte da Orfini, su un presunto consociativismo dell''opposizione in Campidoglio ad Alemanno, con un'assurda e incredibile allusione di aver indirettamente favorito "patti criminali", sono, infatti, una ricostruzione totalmente falsa al limite della calunnia, visto che tale dichiarazione è stata fatta a verbale di una commissione con poteri speciali, come quella Antimafia. Ricordo ad Orfini che noi, il Pd, il suo Partito, con tutta l'opposizione di centrosinistra unita e combattiva, Alemanno l'abbiamo cacciato dal Campidoglio, denunciando la mala-gestione della destra ben prima dell''inchiesta di Mafia Capitale".

Continua Marroni: "Nessun esponente del Pd è indagato per fatti che riguardano gli anni di opposizione, dal 2008 al 2013 in Campidoglio. E nessun esponente del Pd, candidato, eletto in Campidoglio o a Presidente di Municipio in quegli anni ha avuto problemi giudiziari. Eviterei, quindi, di fare confusione tra la meritoria attività della Magistratura che sta con serietà facendo piena luce sui reati contestati nell'inchiesta Mafia Capitale e quella tendenza, purtroppo troppe volte presente nel Partito Democratico, a produrre polemiche politiche interne e di parte usando argomenti e ricostruzioni ad uso e consumo di quella o quell'altra fazione senza portare però fatti e circostanze. Spero che Orfini, al quale regalerò una copiosa raccolta di articoli di stampa e manifesti delle tantissime battaglie di opposizione contro Alemanno, così come tutti nel Pd evitino ulteriori polemiche pretestuose o palesemente infondate, visto peraltro l'importante e difficile appuntamento elettorale che abbiamo di fronte a Roma. Invierò inoltre alla Presidente Rosy Bindi una lettera chiedendole, nella sua autonomia se riterrà opportuno, approfondire tali gravi affermazioni", conclude Marroni.

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