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Casa: "La logica dell’emergenza è giocoforza dei costruttori"

Ecco un estratto dell'intervista a Giovanni Caudo, assessore all'Urbanistica, al tempo 'solo' docente alla Facoltà di Architettura di Roma Tre riportata nel libro Chi comanda Roma di Ylenia Sina (Ed Castelvecchi Rx)

CHI COMANDA ROMA-4700 euro per le famiglie in disagio abitativo. La proposta, avanzata nei giorni scorsi dal sindaco Marino, riaccende i riflettori dopo una breve pausa estiva su una delle problematiche più urgenti da affrontare nella Capitale: l’emergenza abitativa. I particolari della proposta bonus casa ancora non si conoscono ma è praticamente certo che non basteranno a dare una risposta a una città in cui, almeno 50 mila famiglie, vivono in condizioni di disagio abitativo. E la richiesta di bloccare gli sfratti, avanzata ufficialmente nel luglio scorso al Governo dal primo cittadino sulla spinta delle proteste dei movimenti per il diritto all’abitare, è caduta nel dimenticatoio.

L’emergenza abitativa della Capitale però non è nata ieri. E non è nemmeno un problema sorto con la crisi economica. L’aumento degli sfratti ha inizio proprio in un periodo in cui il mercato immobiliare viveva un periodo d’oro. Il libro ‘Chi comanda Roma’ (Ylenia Sina, Ed Castelvecchi Rx) ricostruisce le cause del fenomeno dai primi anni del 2000 fino ai giorni nostri anche attraverso un’intervista esclusiva all’attuale assessore all’Urbanistica della giunta Marino, Giovanni Caudo, interpellato in veste di docente di progettazione urbanistica alla facoltà di Architettura di Roma Tre ed esperto analista del fenomeno abitativo romano. Di seguito riportiamo alcuni stralci del libro.

UNA PREMESSA - "Giovanni Caudo, chiamato da Ignazio Marino a dirigere l’assessorato all’Urbanistica, da anni studia le dinamiche dell’abitare romano. Lo incontriamo nella sede della facoltà in cui insegna nel rione Monti, a pochi passi dal Colosseo. «Per capire l’andamento del mercato immobiliare va fatta una premessa di carattere nazionale, se non addirittura inerente a tutto il mondo occidentale. Fino allo scoppiare della crisi, il sistema bancario ha immesso sul mercato una quantità ingente di risorse destinate alle famiglie e a soddisfare il loro desiderio di casa. Contrarre un mutuo era semplice e in molti hanno scelto di farlo. Solo nel 2006 a Roma sulle 35.222 compravendite effettuate, oltre la metà, circa 18mila, è stata operata grazie all’apertura di un mutuo. La disponibilità delle banche ha favorito l’aumento della domanda di alloggio che a sua volta ha fatto lievitare il valore degli immobili".  [...]

PREZZI ALLE STELLE - "Caudo analizza i dati: «Proprio per l’aumento esponenziale del valore degli immobili, si nota che le famiglie si sono indebitate di più e per periodi più lunghi tra il 2005 e il 2008, quando i prezzi delle case hanno toccato il culmine». A Roma le compravendite annue, tra il 2000 e il 2008, sono state dalle 35 alle 41mila all’anno. Questo non significa che ogni anno sono state vendute tra le 35mila e le 41mila case ma che una stessa abitazione può essere stata comprata e venduta più volte nel giro di pochi mesi. Ad ogni passaggio lo stesso alloggio ha fruttato plusvalori molto consistenti. Un giro d’affari non irrilevante. L’annuario 2009 del Cresme, nella sezione dedicata «all’incidenza e valore dell’industria delle costruzioni sull’economia di Roma e provincia», stima che l’ammontare delle compravendite di abitazioni per il 2007 fosse pari a 16,64 miliardi di euro. Se si aggiungono anche gli immobili non residenziali si arriva a quasi 20 miliardi". [...]

POLITICHE ABITATIVE CERCASI - Chi ha governato Roma negli ultimi quindici anni non è stato in grado di far fronte al disagio abitativo crescente. «È di competenza dello Stato», ci si sente ripetere ogni qual volta si mette di fronte a un amministratore pubblico romano la fotografia di una città in cui oltre cinquantamila famiglie hanno problemi con la casa. E se non si può dire che questa affermazione sia completamente falsa, è difficile nascondere il vuoto di politiche abitative di una città che si è riempita, anno dopo anno, di migliaia di metri cubi di cemento a libero mercato. Basta un dato, dal 2003 al 2007 sono stati costruiti diecimila alloggi ogni anno, quasi 52mila in tutto. «Non bisogna banalizzare i numeri. L’abitare in una metropoli come Roma è una questione complessa che andrebbe affrontata con politiche attive differenziate e non solo con la retorica di sempre: costruire nuove case. Ci sono le famiglie che avrebbero bisogno di un alloggio popolare, ci sono quelli che necessitano di abitazioni a prezzi calmierati, ci sono gli studenti, ma Roma è anche una città che si affaccia sul mercato globale. Per esempio c’è anche la domanda di abitare “temporaneo”, di chi si sposta per lavoro. Una domanda in crescita e che potrebbe avere, se assecondata, un forte impatto positivo sul sistema economico. In questo quadro, la logica dei numeri dell’emergenza è sempre stata gioco forza dei costruttori che hanno interesse a tradurre questa necessità in nuovi metri cubi da costruire» spiega Caudo. [...]

RICETTA ROMANA - Gradualmente viene abbandonata l’idea di realizzare piani di edilizia economica e popolare finanziati con fondi pubblici. Lo sostiene anche Giovanni Caudo: «Si è preferito iniziare a individuare una serie di meccanismi di generazione di suolo da destinare all’edilizia “sociale” che rimangono però all’interno di processi di produzione privati. Anche il nuovo Prg è debole in tema di Edilizia residenziale pubblica. Basti pensare che fino al 2003 nel nuovo Prg non c’è stata nessuna attenzione all’emergenza abitativa. Una svista enorme, dal momento che il problema era cresciuto considerevolmente in quegli anni». [...] Una delle iniziative più importanti assunte dall’amministrazione Veltroni è l’approvazione della delibera 110 del maggio del 2005, elaborata in seguito alle pressioni dei Movimenti per il diritto all’abitare con i quali era stato avviato un lungo confronto a riguardo. La delibera 110 lo scrive nero su bianco: «Gli attuali prezzi degli affitti sono chiaramente inaccessibili per la maggior parte delle famiglie romane a medio e basso reddito». È così che si riconosce la necessità di predisporre una serie di interventi volti a integrare le politiche urbanistiche con strumenti di regolazione in grado di avere effetti di «calmieramento»; incentivare l’affitto di alloggi privati a canoni «solidali»; aumentare e migliorare l’offerta di Edilizia residenziale pubblica individuando nuovi strumenti finanziari per reperire i fondi necessari; esenzioni fiscali per incentivare il mercato dell’affitto; istituire centri di accoglienza per offrire un alloggio temporaneo a chi perde casa; dare vita a un’agenzia per l’affitto; incentivare l’autorecupero. «A distanza di anni, l’unico provvedimento che è stato realmente portato a termine è quello relativo ai residence per l’accoglienza temporanea. Un risultato al veleno dal momento che quelle strutture assorbono una montagna di denaro pubblico senza risolvere il problema», commenta Giovanni Caudo.

CHI COMANDA ROMA - Chi comanda davvero sulla Città Eterna? Che ruolo ha la politica in una città sembra essere solo disegnata dalla rendita e dalla speculazione edilizia? Il libro Chi comanda Roma prova a dare una risposta attraverso una serie di storie, inchieste, ‘immagini scritte’ esemplificative di chi decide e determina le sorti dei suoi abitanti all’ombra del Colosseo. Nel libro ci sono anche una serie di interviste, tra cui quelle ai due ex assessori all’Urbanistica di Veltroni e di Alemanno: Roberto Morassut e Marco Corsini.

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