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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Lettera al sindaco Alemanno: "Basta cortei fascisti, fermi Casapound"

La richiesta è di un gruppo di giovani che ha lanciato su Fb una pagina contro l'intolleranza. "La capitale dica no ai raduni fascisti"

"Contro i cortei neofascisti in città". E' l'appello, lanciato in rete con una pagina facebook dai giovani della capitale, che sta raccogliendo una vera e proprio pioggia di adesioni. Il tutto corredato da una lettera al sindaco Alemanno, e alle istituzioni che guidano Roma, per scongiurare ulteriori episodi di violenza simili a quelli che si sono verificati mercoledì scorso. E soprattutto per fermare il corteo di Casapound previsto per il 24 novembre. "Non ne possiamo più di manifestazioni violente e fomentatrici di odio e razzismo". Poi si chiede al primo cittadino di bloccare la delibera che prevede la donazione dell'immobile della sede attuale all'associazione neofascista per realizzare invece in quei locali un "Palazzo dell'amicizia fra i Popoli".

Sui disordini che hanno colpito più volte la capitale, in occasione di cortei di portata nazionale, prescindendo dal colore politico, si è spesso espresso lo stesso sindaco. "Bisogna trovare una soluzione. Serve una regolamentazione diversa per le manifestazioni - ha dichiarato il primo cittadino a poche ore dagli scontri di mercoledì - anche perché i cortei di ieri erano in larga parte non autorizzati e violenti. Però è anche vero che quando manca un indirizzo chiaro non si fa che aumentare i problemi. La regolamentazione può aiutare ad evitare forme di protesta che sono assolutamente inaccettabili. Il governo - conclude il sindaco  deve impegnarsi in una norma che regolamenti il diritto a manifestare perché altrimenti rischiamo di trasformare la città in un campo di battaglia".

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E il campo di battaglia non lo vuole nessuno, neanche i giovani firmatari della missiva indirizzata al sindaco. "La settimana scorsa - si legge - abbiamo rivolto un appello, a tutte le Istituzioni di Roma e del Lazio, chiedendo di prendere una netta posizione sulla manifestazione del Mse a Roma. Al nostro appello - che non è quello di un gruppo di militanti di parte, ma di ragazzi di diversa estrazione politica e religiosa -, ha risposto "solo" il Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. Non ce la siamo presa: in fondo 200mila condivisioni su Facebook non sono un referendum. In fondo, in quella giornata, lei era occupato nell'ufficio di presidenza del Pdl. E in fondo lei ha già dichiarato che Roma è antifascista". Sì perchè, se la regola dell'anti violenza vale per tutti, i ragazzi che si appellano alle istituzioni ci tengono a sottolineare che le tensioni sono "spesso di estrema destra".  
 

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