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Il Lazio approva la legge sui servizi sociali, Zingaretti: "Ora welfare più efficiente"

Il Governatore: "Il sistema regionale del welfare riformato garantirà infatti un raccordo più forte fra gli interventi sociali e quelli sanitari"

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la legge sui servizi sociali (la 328 del 2000 che non era ancora stata recepita). Lo ha annunciato ieri il presidente Nicola Zingaretti che ha commentato: "Da oggi il Lazio è una regione più giusta". Il Governatore parla di una "riforma storica" e spiega: "Con questa legge riorganizziamo l’intera rete dei servizi sociali regionali rendendoli più efficienti ed efficaci sotto il profilo della gestione, della programmazione e della spesa, con una maggiore attenzione ai bisogni delle persone più deboli sia dal punto di vista sociale che sanitario". 

"Il sistema regionale del welfare riformato garantirà infatti un raccordo più forte fra gli interventi sociali e quelli sanitari a livello di programmazione, organizzazione, erogazione e finanziamento. Finora si era avuto un sostanziale scollamento tra sistema sociale e sanitario, con una cattiva qualità degli interventi e un conseguente spreco di risorse. Questa riforma porterà a una pianificazione strutturata, ragionata e partecipata delle scelte di politica sociale" aggiunge. "Tre anni fa, nei primi cento giorni di questa Giunta, abbiamo avviato un enorme percorso di ascolto e di scrittura partecipata di questa riforma, coinvolgendo tantissimi sindaci, amministratori, dirigenti e funzionari del servizio sociale territoriale, tutte le associazioni di categoria degli operatori, i sindacati, le associazioni, la cooperazione, i cittadini. Ne è nata una proposta affidata dalla Giunta al Consiglio ed implementata in VII Commissione".

La legge, approvata dal Consiglio regionale il 16 luglio 2016, licenziata dalla commissione Politiche sociali e salute il 5 luglio, è articolata in dieci capi, si legge sul sito della Regione. Dopo aver indicato le finalità, l'oggetto e le definizioni, la normativa individua i soggetti verso i quali la Regione, in via prioritaria, attua le politiche sociali integrate. Fissate le tipologie di prestazioni essenziali, si introduce poi il concetto di gestione associata dei servizi sociali, si potenziano organismi e uffici dei distretti socio-assistenziali. Strumento privilegiato della programmazione delle politiche sociali sul territorio del Lazio sarà il Piano sociale regionale. Nasce il Sistema informativo dei servizi sociali della Regione (Siss). Comuni associati e Asl saranno obbligati ad adottare una specifica convenzione per l'integrazione socio-sanitaria. È promossa non solo l'integrazione tra i servizi, tra i Comuni, ma pure quella tra gli interventi sociali e quelli sanitari a livello di programmazione, organizzazione, erogazione e finanziamento.

"La persona torna finalmente al centro di un sistema sociale integrato. Nessuno, soprattutto i soggetti più fragili, sarà più lasciato solo dalla rete di assistenza" il commento del presidente del Consiglio regionale del Lazio, Daniele Leodori. "Ora il Lazio ha una nuova bussola per orientarsi nella progettazione e realizzazione degli interventi. Con l'approvazione della legge sul welfare il Lazio colma finalmente un vuoto normativo che dura da 16 anni, per il mancato recepimento in tutto questo periodo della legge quadro nazionale del 2000. Abbiamo accolto le sollecitazioni che ci sono giunte dai territori e dalle realtà in prima linea nel sociale per ridisegnare un nuovo modello più attento ai bisogni dei cittadini". 

L'approvazione della legge è stata commentata anche dai sindacati: "La legge, attesa da 16 anni, mette finalmente al centro la persona e investe sul welfare. Ora bisogna attivarsi per applicarla fino in fondo così da poter ampliare nei territori i servizi ai cittadini e alle persone più svantaggiate nonchè migliorare il sistema dell'accoglienza e favorire l'inclusione vista l'emergenza immigrazione a Roma" scrivono in una nota il segretario generale della Cgil di Roma e Lazio Claudio Di Berardino, il segretario generale della Cisl del Lazio Andrea Cuccello e il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio Alberto Civica. 

Critica l'opposizione a Cinque Stelle: "I drammatici eventi internazionali non hanno impedito a Zingaretti e alla maggioranza di sfoggiare la solita esagerata retorica per una legge che, nei fatti, è meno risolutiva di quanto il presidente voglia far credere. E' vero che ora il Lazio si è messo in regola ma il testo che ci ha lasciato la lunga seduta di ieri non è altro che l'ennesima legge quadro, piena di intenti, che delega alla Giunta l'esecuzione dei punti più importanti e che, come la maggior parte delle leggi prodotte in questa legislatura, non avrà la copertura finanziaria necessaria per essere veramente utile per i cittadini del Lazio" afferma Devid Porrello, capogruppo del M5S Lazio che, come gruppo, si è astenuto.

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