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Regione, approvata la legge a sostegno dell'informazione: all'editoria 1,95 milioni

Il Consiglio ha dato il via libera con 34 voti a favore e 6 contrari. Zingaretti: "Sosteniamo editoria, lavoratori e giornalismo. Pluralismo vuol dire democrazia più viva, grazie ai consiglieri"

1,95 milioni di euro per il triennio 2016-2018 per la legge a sostegno del pluralismo dell'informazione. Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la proposta di legge n. 210 dal titolo ''Legge quadro a sostegno del pluralismo dell'informazione e della comunicazione istituzionalè. L'Aula ha dato il via libera con 34 voti a favore e 6 contrari. La legge prevede interventi a favore dell'editoria, delle emittenti radiotelevisive e delle testate on line locali, della distribuzione locale e dei punti vendita della stampa quotidiana e periodica e del sistema integrato delle comunicazioni di pubblica utilità. D'iniziativa del consigliere Cangemi (Cuoritaliani) e sottoscritta da Bonafoni (Sel), Simeone (Fi), De Paolis (Sel), Valeriani e Favara (Pd), la proposta di legge è composta di 36 articoli ed è divisa in due parti: una che riguarda il sistema di informazione e comunicazione, l'altra il Corecom regionale.

Con questa legge la Regione promuove inoltre studi e ricerche, corsi di formazione e riqualificazione professionale rivolti ai giornalisti e operatori del settore, nonchè progetti di mediattivismo e produzione indipendente di informazione nelle scuole con l'obiettivo di formare cittadini impegnati a sperimentare attivamente e collettivamente forme di autogestione della comunicazione. Un intero Capo detta la nuova disciplina del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom); un altro Capo tratta i compiti della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo in ambito regionale e quelli della commissione regionale di vigilanza sul pluralismo dell'informazione che svolge funzioni di monitoraggio dell'informazione resa dalla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo regionale e vigila sulla corretta applicazione delle disposizioni in materia di accesso alla programmazione.

Viene infine disciplinata l'informazione e la comunicazione istituzionale. L'emendamento a firma Bonafoni (Si-Sel), Fichera (Psi), Petrassi (Centro democratico) e Favara (Pd) che disponeva l'applicazione del contratto nazionale di lavoro giornalistico ai giornalisti dell'ufficio stampa del Consiglio e della Giunta regionali è stato ritirato a causa delle ''perplessità'' espresse dall'ufficio legislativo del Consiglio ''in ordine alla legittimità costituzionale delle disposizioni contenute. Su questo emendamento si è acceso il dibattito nel corso del quale alcuni consiglieri Aurigemma (Fi), Cangemi (Cuoritaliani), Porrello (M5S) hanno evidenziato disparità di trattamento tra giornalisti che svolgono le stesse mansioni negli uffici stampa di Giunta e Consiglio e come il problema del Cnlg andava risolto in Aula oggi. 

Invece, con un ordine del giorno presentato dagli stessi firmatari dell'emendamento ritirato, il Consiglio regionale ha impegnato la Giunta e l'assessore competente a valutare ''nella prima sessione utile di discussione del bilancio regionale, la possibilità di applicazione del Cnlg al personale iscritto all'Albo nazionale dei giornalisti che svolge attività di informazione presso gli uffici stampa della Giunta e del Consiglio regionali''. L'ordine impegna inoltre la Giunta affinchè la valutazione dei profili professionali di questi addetti stampa sia regolata tramite contrattazione con l'intervento dei rappresentanti sindacali dei giornalisti. 

Soddisfatto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. "Approvata la legge sull'informazione. Sosteniamo editoria, lavoratori e giornalismo. Pluralismo vuol dire democrazia più viva, grazie ai consiglieri" ha scritto in un tweet il governatore. "La riforma dell'editoria è un passo in avanti importante nel terreno del pluralismo e per il sostegno al giornalismo, anche quello locale, in un periodo di crisi che ha colpito, spesso in maniera determinante, il mondo dell'informazione" ha affermato l'assessore della Regione Lazio ai Rapporti con il Consiglio Mauro Buschini. 

"Questa è una legge attesa da vent'anni. Ringrazio tutti i componenti della commissione di vigilanza sul pluralismo dell'informazione per l'impegno e la tenacia con cui hanno lavorato per oltre un anno, ascoltando e coinvolgendo tutti gli esperti del settore" il commento del capogruppo del Pd alla Regione Lazio, Massimiliano Valeriani.

"Una legge innovativa" commentano in una nota Gino De Paolis, Marta Bonafoni e Daniela Bianchi, capogruppo e consigliere Si- Sel alla Regione Lazio "che parla di sviluppo e lotta al precariato, di diritti e di democrazia e che vuole entrare nel merito della crisi del settore puntando sull'innovazione tecnologica, sulle start-up, sull'utilizzo dei fondi europei e sulla formazione dei giornalisti e dei tecnici capaci di affrontare e superare la crisi del settore". Poi concludono: "Abbiamo raccolto nel testo di legge diverse sollecitazioni pervenute anche dalle organizzazioni di categoria e sindacali, per monitorare, con incontri periodici e consultazioni, l'andamento dell'occupazione del settore e affrontare in modo efficace la crisi che lo sta attraversando". Pentastellati critici anche 

Critico invece il Movimento cinque stelle: "Sono altri 2 milioni di euro che vanno alla carta stampata quando l'Italia, in quanto a libertà di stampa, è al 77esimo posto nel mondo. Noi abbiamo cercato di introdurre dei principi di imparzialità, pluralismo e qualità dell'informazione ma sono stati bocciati uno dopo l'altro" ha affermato all'agenzia Dire, il consigliere regionale del M5S, Davide Barillari. "Quindi questa è una legge che poteva essere importante, ma che invece risulta come tante altre leggi, votate da destra e sinistra insieme che non risolvono nessun problema attuale".

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