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No all'approvazione immediata della legge sulle madri detenute

Per Leda Colombini, presidente dell'Associazione A Roma Insieme, questa legge non avrebbe cambiato lo stato di cose: la detenzione della madre con bambino non deve avvenire in carcere

natale-in-carcereIl testo di legge sulle detenuti madri non vedrà l'approvazione immediata: il senato, infatti, ha deciso di non procedere. Per Leda Colombini, presidente dell'Associazione A Roma Insieme, che si occupa dei bambini figli delle detenute madri di Rebibbia, è “una decisione saggia”.

Il giudizio di "A Roma, Insieme" è stato di "seria e di reale" insoddisfazione sul testo votato dalla Camera. "Abbiamo avvertito - spiega Colombini - il rischio che la legge, da tante parti invocata come urgente, finisca per non cambiare quasi nulla e, quindi, si riduca ad una sorta di legge "annuncio", di legge "manifesto"". Per "A Roma, Insieme" l'espiazione della pena e la detenzione della madre con bambino non deve avvenire in carcere; va poi rivisto il termine iniziale del 1° gennaio 2014 anticipandolo al 1° gennaio 2012, per l'entrata in vigore della legge e il contestuale riesame delle risorse finanziarie; bisogna dare alle case famiglia una caratterizzazione assolutamente chiara, alternativa al carcere.

E ancora: in caso di invio al Pronto Soccorso, di visite specialistiche, di ricovero ospedaliero di un bambino recluso con la madre, deve essere consentito alla madre di accompagnarlo e assisterlo per tutta la durata del ricovero; infine va tolta l'automaticità dell'espulsione della madre straniera e del bambino a fine pena, dando la possibilità al giudice di valutare caso per caso il percorso compiuto durante la detenzione. "Così - conclude Colombini - si realizza una legge giusta".

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